New media: bambini troppo esposti agli ‘schermi’ di smartphone e tablet. Le raccomandazioni dei pediatri

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Pc, console giochi, smartphone, tablet e altri dispositivi digitali sono sempre più diffusi nelle famiglie americane e i bambini tra 0 e 8 anni vi trascorrono un tempo medio di 2 ore e 16 minuti al giorno.

Stati Uniti


Bambini e smartphone

I bambini americani passano più tempo davanti agli schermi di tablet e smartphone che a leggere dei libri o ad ascoltare fiabe.

È quanto emerge da uno studio condotto dall’organizzazione non-profit Common Sense Media, secondo cui i bambini di età inferiore a 8 anni, trascorrono mediamente 2 ore e 16 minuti al giorno di fronte a ‘schermi’ di vario genere, mentre la lettura e la musica non occupano che una trentina di minuti.

Lo studio, senza sorprese, conferma il primato della televisione, davanti alla quale i bambini americani trascorrono mediamente 1 ora e 40 minuti al giorno. Addirittura, circa il 30% dei bambini con meno di due anni hanno un televisore in camera, percentuale che sale al 42% calcolando il totale dei bimbi con meno di otto anni.

Nel 40% delle abitazioni, il televisore resta acceso a oltranza.

 

Lo studio, inedito per la portata del campione (1384 genitori) sottolinea inoltre la forte presa nelle famiglie delle nuove forme di intrattenimento digitale. Tra i bambini di età compresa tra 4 e 8 anni, il tempo trascorso davanti alla Tv, rispetto al 2005, non è aumentato che di 10 minuti, mentre il Pc, le console e i dispositivi mobili concentrano circa i due terzi di tutto il tempo trascorso davanti agli schermi.

 

Secondo il sondaggio, la metà dei bambini con meno di otto anni ha attualmente accesso a un dispositivo mobile, che si tratti di uno smartphone (41%), di un lettore dotato di funzione video (21%) o di un tablet (9%).

Il 38% lo ha già utilizzato, proporzione che aumenta con l’età. L’11% dei bambini che hanno a disposizione uno smartphone, in lettore o un tablet, lo usano in media per 43 minuti al giorno.

 

Questo crescente interesse è dovuto anche al fatto che i genitori spesso riempiono i dispositivi di applicazioni dedicate ai loro pargoli: il 29% dei genitori intervistati ha scaricato giochi o libri per bambini, a volte per occuparli mentre loro sono occupati nelle loro faccende. Nelle famiglie con reddito annuo superiore a 75 mila dollari, questa percentuale raggiunge il 47%.

Lo studio sottolinea dunque una nuova forma di digital divide che si sviluppa fra i più giovani in termini di accesso agli strumenti informatici e a internet.

 

I risultati dello studio sono stati pubblicati a due settimane dall’allarme lanciato dall’Accademia americana di pediatria, che ha sconsigliato vivamente ai genitori di esporre i bambini con meno di due anni alla visione di contenuti sugli ‘schermi’, di qualsiasi tipo.

 

“I bambini apprendono meglio e hanno bisogno di interagire con gli umani, non con gli schermi”, hanno affermato i pediatri.

A questa età, i bambini che guardano la Tv hanno meno prontezza di linguaggio e più problemi a dormire.

Per l’Accademia americana di pediatria, sarebbe preferibile lasciare che i bambini più piccoli si dedichino a giochi di fantasia, lontani dagli schermi, per proteggere lo sviluppo cerebrale.

Infine, rivela lo studio, il 23% bambini di età compresa tra 5 e 8 anni – che non sono interessati da queste raccomandazioni – al pari di molti adulti consumano ‘a volte’ o ‘spesso’ diversi media nello stesso tempo.

 Tra quelli che fanno i compiti a casa, il 21% ha l’abitudine di tenere in sottofondo la Tv accesa.

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