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Green Deal, David Sassoli (Europarlamento): “L’Ue dice addio al carbone, per l’Italia 4 miliardi all’ex Ilva”

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Crescita sostenibile ed energia pulita, intervista al Presidente del Parlamento europeo: “Oltre al Green Deal, l’Italia dovrà essere più presente anche nel dibattito sul bilancio pluriennale dell’Unione. Vale a dire: dove mettere i soldi nei prossimi sette anni. Questi due negoziati sono il cuore della ripresa”

Oggi la Commissione europea presenterà la strategia verde per i prossimi anni, il programma Green Deal che è stato fin da subito il cavallo di battaglia della Presidente Ursula von der Leyen.

Un piano di investimenti pubblico-privati sostanzioso, di circa 1.000 miliardi di euro, che servirà a promuovere la decarbonizzazione dell’economia a tutti i livelli, a ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 e altri gas serra, ad accelerare la nascita della green economy e l’elettrificazione di trasporti e mobilità, unitamente ad un maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, alla riqualificazione/riconversione degli impianti industriali più inquinanti, ma soprattutto all’abbandono del carbone e progressivamente alla riduzione della domanda di petrolio e gas naturale.

Sono questi alcuni dei punti che in giornata saranno illustrati dalla Presidente della Commissione europea e che il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha ripreso nella sua intervista pubblicata sul quotidiano ilmessaggero.it.

L’intervista

Oggi partirà un nuovo percorso, ha dichiarato Sassoli, da cui capiremo “come si svilupperà la nuova strategia dell’Unione europea che porterà a un nuovo modello di sviluppo: il Green Deal”.
Si tratta di un modello improntato alla sostenibilità climatica, ma anche alla sostenibilità sociale, economica, finanziaria”, ha precisato il Presidente dell’Europarlamento.

Ci saranno 50 proposte legislative nei prossimi due anni e la prima sarà varata oggi. Ed è molto importante, perché riguarda il fondo “per la transizione giusta”: come liberarsi dalla dipendenza dal carbone senza perdere posti di lavoro ma ristrutturando le aziende”, si legge nell’intervista.

Questo “fondo per la transizione giusta”, avrà un impatto decisivo per il nostro Paese, secondo Sassoli: “Vi potranno attingere sia le Regioni, sia i settori nazionali e le aziende dei Paesi che hanno sistemi industriali dipendenti dal carbone”.

Molto probabilmente, ha affermato il Presidente, per l’area industriale dell’ex Ilva di Taranto “L’Italia avrà a disposizione dai 4 miliardi in su. Ora il tema è allineare le agende nazionali all’agenda europea: questo è il punto strategico e politico di questa fase”.

Per quanto riguarda il futuro dell’Unione europea e quindi del nostro Paese, “oltre al Green Deal – ha concluso Sassoli – l’Italia dovrà essere molto presente anche nel dibattito sul bilancio pluriennale dell’Unione. Vale a dire: dove mettere i soldi nei prossimi sette anni. Questi due negoziati sono il cuore della ripresa, della crescita europea e dello sviluppo del nostro Paese”.

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