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Si è tenuta oggi presso la sala cinema Anica la conferenza stampa di presentazione dei dati del mercato cinematografico 2011 (da gennaio al 20 novembre) e della 34a edizione delle Giornate Professionali di Cinema che si terranno a Sorrento dal 28 novembre al 1° dicembre.
La giornata – organizzata dall’Anec, associazione esercenti cinema, in collaborazione con gli esercenti dell’Anem e i distributori dell’Anica – è stata occasione di un interessante dibattito sullo stato di salute del cinema italiano e sulle sfide del prossimo futuro.
Uno sguardo ai dati: il totale delle presenze mensili delle sale da gennaio a novembre 2011 è stato di oltre 86 milioni mentre gli incassi sono stati più di 564 milioni di euro. Nel 2010 le presenze erano superiori a 94 milioni e gli incassi di oltre 631 milioni di euro. Le presenze hanno quindi registrato un -8,18% e gli incassi -10,63%.
Gli Stati Uniti sono al primo posto della classifica, ma con dati in calo, con una quota di mercato per presenze del 48,30% (60,68% nel 2010) e per gli incassi del 50,20% (63,79% nel 2010).
L’Italia si piazza al secondo posto in coproduzione e al terzo con una quota per presenze rispettivamente del 38,8% (29,60% nel 2010) e del 35,68% (27,07% nel 2010) e per incasso del 36,03% (26,88% nel 2010) e del 33,90% (24,71% nel 2010).
Nel proprio intervento il presidente di Anica, Riccardo Tozzi, ha evidenziato che l’anno 2011, ha visto contrapporsi due tendenze contraddittorie: da una parte il cinema italiano è tornato dopo decenni a un livello record, sfiorando la quota del 40% del mercato nazionale; dall’altra si constata una diminuzione importante del prodotto statunitense. Ciò ha portato a una stagnazione nel complesso del sistema, che, al di là dei picchi in alto o in basso tipici di un mercato ciclico, si è attestato negli ultimi anni intorno ai 100 – 120 milioni di biglietti venduti.
Per Tozzi, “Questo, per un paese come l’Italia, non può bastare: dobbiamo far diventare più grande questa torta che ci dividiamo ogni anno, che cambia di sapore, ma non di sostanza”.
“Perché ciò avvenga – ha detto Tozzi – è necessario fare due cose semplici: la prima è produrre più cinema italiano. La maturità del prodotto italiano, che si è rivolto alla sala con grande rispetto, ha portato alla constatazione che i film italiani sono decisivi per la salute dell’intero sistema. E il sistema di sale, di conseguenza, deve rispettare di più il prodotto italiano”.
Angelo Barbagallo, presidente dei produttori Anica, ha sottolineato che la conferma dell’ottimo andamento del cinema italiano in sala è innegabile. La quota nazionale di mercato raggiunta è molto alta: a novembre 2011 siamo al 38% delle presenze, l’anno scorso eravamo al 30%. Ci sono 5 milioni di spettatori in più rispetto al 2010, per un totale di circa 33 milioni di biglietti acquistati per vedere un film italiano o di coproduzione: è un risultato di altri tempi, da prendere come segnale importante per la nostra produzione.
“Dobbiamo essere tutti consapevoli – ha ribadito Barbagallo – che i film nazionali sono quelli che fanno la differenza sul mercato. Di fronte a una difficoltà di rinnovamento della proposta del cinema statunitense, al cinema italiano è affidata la tenuta e la crescita del cinema in sala“.
Ma proprio nel momento in cui si dovrebbe brindare al successo del nostro cinema, ha indicato Barbagallo, ci sono segnali di grande criticità: fatta eccezione per il boxoffice le risorse ulteriori da destinare alla produzione continuano a calare. La crisi delle televisioni generaliste rende incerti gli investimenti delle loro filiali, le pay tv tentano di abbassare i prezzi pur sfruttando i film in maniera massiccia e l’home-video non ha più la forza di qualche anno fa, impoverito dalla pirateria, mentre il mercato online sconta nel nostro paese un gravissimo ritardo.
“Il tax credit – ha concluso Barbagallo – resta una risorsa essenziale, senza la quale non saremmo arrivati a simili risultati. Ma è giunto il momento, per la sopravvivenza del sistema, di chiederci tutti insieme cosa fare per poter produrre di più”.
Filippo Roviglioni, presidente distributori Anica, ha commentato che i dati dell’anno 2011 debbono farci preoccupare, seppure si recuperi un po’ rispetto al 2009 che però era stato un anno molto debole, e ci si trovi di fronte alla più grande performance delle pellicole italiane degli ultimi anni, che raggiungono la quota record di mercato di circa il 40%.
“C’è un evidente rallentamento nell’approvvigionamento di titoli d’oltreoceano che non riesce a essere compensato dall’exploit del prodotto italiano“.
“E’ venuto il momento – ha sottolineato Roviglioni – di mettere in campo iniziative che favoriscano scelte coraggiose: il mercato interno, per un film nazionale, è spesso l’unica occasione per incassare, e la quota sala, con il diminuire di fonti importanti come la tv e l’home video, è la più rilevante“.
Per Lionello Cerri, presidente Anec, la crisi del mercato è chiaramente una crisi del prodotto, come dimostra il fatto che quando il prodotto c’è, il pubblico affolla le sale. “Ma credo anche sia un errore pensare che l’Italia possa ottenere gli stessi risultati della Francia. L’obiettivo prioritario non è arrivare a 200 milioni di spettatori annui, bensì riconquistare gli stessi spettatori che abbiamo avuto nel 2010, quando le sale hanno staccato 120 milioni di biglietti, per poi puntare a crescere progressivamente ogni anno (…)
Ciò vuol dire innanzitutto combattere la stagionalità ed essere in condizione di uscire con buoni film per 11 mesi l’anno“.
Carlo Bernaschi, presidente Anem, ha racchiuso alcuni commenti ai primi dati ufficiali del 2011 (in attesa dei dati definitivi comprendenti il mese di dicembre) utilizzando i titoli dei primi tre film italiani: è stata una “bella giornata” (6.830.361 presenze 43.474.314 di incassi) per il cinema italiano che ha saputo mostrare le sue potenzialità, le sue professionalità e le sue capacità anche di incasso”.
“Il 38% delle presenze in film italiani è un risultato storico, inaspettato e spero replicabile.
L’industria cinematografica nazionale ha dimostrato non essere “immatura” (Il film Immaturi ha registrato 2.600.742 presenze 15.180.842 incassi) e pertanto è stata pienamente promossa; ora tocca al sistema politico far si che questi risultati vengano condivisi da tutte le strutture cinematografiche, siano esse multisale e multiplex, ma anche e soprattutto le sale di città, che oggi vivono in una situazione di profonda crisi e precarietà”.
E infine “Qualunquemente” (2.486.638 presenze 15.883.605 incassi) “i numeri assoluti mostrano un arretramento rispetto l’anno record 2010, (-8,18% di spettatori) che potremmo forse in parte recuperare nel prossimo mese di dicembre ma che comunque segnalano un trend negativo”.
Nella conferenza stampa di oggi è stata anche presentata la 34a edizione delle Giornate Professionali di Cinema, principale incontro dell’industria cinematografica nazionale, si svolgerà a Sorrento dal 28 novembre al 1 dicembre. Nel corso della manifestazione verranno presentati, ad una platea di operatori del settore, i film della prossima stagione, attraverso convention, listini, trailer e anteprime.
Le Giornate Professionali di Cinema, che si svolgono all’Hilton Sorrento Palace, sono organizzate da Anec, Anem e Anica e promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Campania e dal Comune di Sorrento.
Alle Giornate, oltre ai rappresentanti dell’industria, partecipano anche attori, registi e autori, che vengono a presentare i film in uscita e in lavorazione, nel corso delle convention organizzate dalle case di distribuzione, o a ricevere i Biglietti d’Oro del cinema italiano, il premio che l’Anec attribuisce ai film e alle strutture cinematografiche che hanno registrato il maggior numero di spettatori e che verrà consegnato nella serata del 30 novembre.
Per maggiori approfondimenti:
Programma delle Giornate Professionali di Cinema (Sorrento, 28 novembre – 1 dicembre)
TABELLA 1A (presenze incassi)
TABELLA 2A (quote mercato)
TABELLA 3A (top film)
TABELLA 3B (top film)
TABELLA 3C (top film)
TABELLA 4A (top italiani)