VoIP. Skype in pressing sugli operatori UK: ‘rispettare la net neutrality anche sulle reti mobili’

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La società, pioniere del VoIP, è stata acquistata da Microsoft per 8,5 mld di dollari. Il servizio, tuttavia, in diversi paesi è osteggiato dagli operatori mobili che vogliono difendere i loro profitti.

Regno Unito


Skype & Microsoft

Dopo l’intervento dell’Ofcom – il regolatore britannico per le tlc – sul blocco dei servizi VoIP da parte degli operatori mobili, Skype sta intensificando i negoziati per convincere gli operatori britannici a non ostacolare l’uso del servizio, in nome della net neutrality.

La scorsa settimana, Ofcom ha fatto sapere che l’uso dei sistemi di gestione del traffico – pur ammessi in alcune circostanze particolari – ostacolano l’innovazione e potrebbe essere punito se non effettuato in maniera chiara e trasparente.

 

Già lo scorso anno, Skype aveva denunciato all’Ofcom l’abitudine degli operatori di bloccare il servizio dalle reti mobili. Prassi diffusa non solo nel Regno Unito ma in tutta Europa, come ha specificato Jean-Jacques Sahel, responsabile europeo per gli affari regolamentari della società VoIP.

Vodafone, ad esempio, restringe l’accesso alle chiamate via web per gli abbonamenti low-cost a meno che i clienti non siano disposti a pagare 15 sterline extra. France Telecom e Deutsche Telekom proibiscono l’accesso ai servizi esterni.

Gli operatori mobili, nonostante l’aumento del traffico dati legato al successo degli smartphone, attuano questi blocchi per proteggere i loro profitti e contrastare il declino dei ricavi voce.

 

Negli Usa, invece, i principali operatori non attuano alcuna restrizione anzi, lo scorso anno Verizon ha anche siglato un accordo con Skype per portare il servizio sui suoi smartphone.

 

In un report pubblicato il 24 novembre, l’Ofcom ha fatto sapere che monitorerà l’uso dei sistemi di traffic management per evitare abusi e mantenere internet aperto e neutrale.

Decisione che Skype ha accolto con favore sottolineando che il sostegno del regolatore “ci permette di portare avanti il dialogo con gli operatori”, ha affermato Sahel.

La posizione espressa dall’Ofcom “è un invito al mercato a risolvere la questione” e per questo Skype continuerà a incontrarsi con i rappresentanti del settore per ottenere “un qualche tipo di impegno” a mantenere aperto l’accesso al servizio.

 

Nella relazione presentata ball’Ofcom lo scorso anno, Skype ha sottolineato che gli investimenti nel Regno Unito dipendevano dalla possibilità di offrire il servizio in tutto il Paese. Il Regno Unito, ha concluso Sahel, sta perdendo investimenti in favore di paesi con standard più aperti e “rischia di diventare presto un’area depressa” dal punto di vista dell’innovazione.

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