L’italiano conferma la sua vocazione alla navigazione, anche su internet. Secondo il nuovo Report “Cittadini e ICT” pubblicato stamattina dall’Istat, quest’anno quasi 39 milioni di persone hanno navigato almeno una volta in rete nell’arco di tre mesi, con un aumento di 812 mila utenti su base annua (67,9% del 2019 contro il 66,4% del 2018).
Un dato positivo, che rivela anche una maggiore attitudine alla navigazione online quotidiana, con una quota crescente di internauti che ogni giorno si fa un giro su internet, passati dal 51,3% al 53,5%.
Per navigare, il 91,8% ha utilizzato lo smartphone, il 43,3% accede tramite PC da tavolo, il 27,2% utilizza il laptop o il netbook, altri si avvalgono del tablet (25,7%), mentre il 6,1% utilizza ebook, smart watch o ulteriori dispositivi mobili.
Avere la possibilità di accedere a internet non è solo un dato statistico, ma il risultato di un percorso, di programmi di promozione della tecnologia e della cultura di internet tra la popolazione. L’utilizzo dell’Information and Communication Technology, o ICT, da parte degli individui e delle famiglie rappresenta uno dei traguardi fondamentali delle politiche d’inclusione sociale e culturale dell’Unione europea e del Governo italiano.
Il problema grave è la mancanza di competenze digitali necessarie per acquisire conoscenze che permangono nel tempo e che l’Unione europea considera necessarie a ogni cittadino per riuscire a inserirsi all’interno dell’ambito sociale e lavorativo.
Nel 2019, il 29,1% degli utenti italiani di internet, tra 16-74 anni, ha dichiarato di aver acquisito competenze digitali elevate, ma la maggioranza degli internauti ha competenze basse (41,6%) o di base (25,8%). Inoltre, vi è una nicchia di internauti che non ha alcuna competenza digitale (3,4%, pari a 1 milione e 135 mila).
Stando ai dati Istat, rispetto all’anno passato, permangono delle differenze sostanziali nell’accesso alla banda larga tra regioni italiane del Nord e del Sud. Nel 2019, in Italia, il 76,1% delle famiglie dispone di un accesso a Internet e il 74,7% di una connessione a banda larga.
Rispetto al 2018 non si registrano variazioni significative, ma tendono a resistere ampie differenze tra le regioni, con un vantaggio del Centro e del Nord Italia: il Trentino Alto Adige, il Veneto e il Lazio sono le regioni con la percentuale più elevata di famiglie dotate di connessione a banda larga.
Più di 20 milioni di persone ha fatto un acquisto online durante l’anno, il 57,2% del totale degli internauti.
A livello demografico, il divario maggiore si registra tra le famiglie composte da persone anziane: se c’è almeno un minore in famiglia, l’accesso alla banda larga si ha nel 95% dei casi, altrimenti si scende al 34%.
Altri fattori discriminanti sono l’età e il titolo di studio.
La quasi totalità dei ragazzi di 15-24 anni naviga in Rete (oltre il 90%), mentre tra i 55-59enni la quota di internauti scende al 72,4% e arriva al 41,9% tra le persone di 65-74 anni.
Naviga sul web l’82,9% di chi ha un diploma superiore contro il 51,9% di chi ha conseguito al massimo la licenza media mentre tra gli occupati, le differenze tra i dirigenti, imprenditori e liberi professionisti e gli operai, negli anni, si vanno gradualmente attenuando (91,0% contro 80,0%).