Strategie

Fibra ottica e 5G, parte domani il modello francese per federare la filiera delle Tlc

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La Francia punta su fibra ottica e 5G per lanciare un’alleanza di sistema, composta da 300-400 aziende Tlc, in nome dello sviluppo delle nuove reti e creare una sorta di marchio nazionale della filiera da esportare all’estero.

La Francia punta sulla fibra ottica e sul 5G e lancia un’alleanza di sistema, composta da 300-400 aziende Tlc, per superare gli ostacoli della concorrenza in nome dello sviluppo delle nuove reti e creare una sorta di marchio nazionale della filiera da esportare all’estero.  Di questo progetto parla con dovizia di particolari Les Echos, che non nasconde però il rischio che fra tante belle parole non si arrivi alla fine al risultato sperato. Raggiungere una vera unità d’intenti in un settore litigioso come le telecomunicazioni non è semplice.

Comitato strategico di filiera

Secondo il quotidiano, il governo lancerà domani un comitato strategico di filiera (CSF) che comprende fra i 300 e i 400 attori (operatori, fornitori di apparecchiature, produttori di fibra ottica) per valorizzare il know how nazionale in materia di infrastrutture tecnologiche. Il tutto avverrà solennemente alla presenza di Agnès Pannier-Runacher, sottosegretario di Stato con delega alle telecomunicazioni.

Operativamente, il comitato strategico di filiera sarà posto sotto il controllo dell’autorità del Consiglio nazionale dell’industria, un organo rilanciato un paio di anni fa dal primo ministro Edouard Philippe. Questo organismo promuove già 16 filiere industriali, dall’aeronautica al lusso, passando per automotive e salute.

5G, fibra ottica, smarti cities e internazionalizzazione

La filiera delle telecomunicazioni di fatto è già stata formalizzata nel 2018, sotto l’egida di Didier Casas, vicepresidente della Federazione Francese delle Tlc.  L’obiettivo è quello di federare le telco sotto uno stesso ombrello per lavorare su progetti comuni. In particolare, sono stati individuati quattro ambiti di collaborazione: il 5G, con il lancio di una rete di piattaforme di sperimentazione multi-sito; le smart cities, i nuovi mestieri della fibra ottica e l’internazionalizzazione.

Tlc nella tenaglia fra GAFA e produttori cinesi

Il lancio di un progetto del genere in un settore così concorrenziale non è una cosa neutra. Le aziende che fanno parte della CSF si sentono strette in una tenaglia formata da un lato dai GAFA, i grandi player americani che occupano le reti con i loro contenuti di massa, e dall’altro dai grandi produttori asiatici, soprattutto cinesi, che monopolizzano il mercato con super offerte chiavi in mano. In mezzo, ci sono le aziende francesi, spesso PMI, in un paesaggio che peraltro ricorda molto da vicino quello dell’Italia.

Ma ora le aziende francesi vogliono andare al contrattacco e il primo appuntamento di respiro sarà al summit Africa-Francia che si terrà a giugno del 2020 a Bordeaux. “In Africa il modello francese delle reti di iniziativa pubblica suscita appetiti in Africa, c’è un vero interesse”, dicono a Bercy a proposito del modello di cofinanziamento pubblico-privato delle reti nelle aree rurali del paese.

Riconvertire la mano d’opera

Il CSF deve infine preparare il seguito del grande piano nazionale “France très haut débit”, lanciato nel 2013. Un enorme progetto da 20 miliardi di euro, destinato alla copertura in fibra di più di 30 milioni di francesi entro il 2022 (oggi quelli raggiunti sono 17 milioni) che ha sostenuto tutta la filiera francese. Ma il deployment della fibra sta accelerando e le aziende del settore cominciano a vedere la fine del tunnel e hanno bisogno di nuovi mercati. Soprattutto, è necessario riconvertire la mano d’opera che potrebbe ritrovarsi senza lavoro nel 2025 visto che nel 2021 la realizzazione della fibra ottica movimenterà ancora 9.200 lavoratori in Francia, che scenderanno a 5.400 nel 2025.

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