Stati Uniti
La prossima versione di WebOs sarà open source: lo ha annunciato HP, che – invece di vendere il sistema operativo, o di bloccarne lo sviluppo – ha deciso di condividerne il codice sorgente per contrastare lo strapotere di Android nel mercato tablet.
Il destino del sistema operativo e le strategie del colosso americano dei Pc nel settore dei tablet era incerto dopo il ritiro dal mercato del TouchPad, per le deludenti vendite. Sembra però quasi certo che la società lancerà un nuovo tablet basato su WebOs nel 2013.
HP aveva acquisito la piattaforma lo scorso anno nell’ambito dell’acquisizione da 1,2 miliardi di dollari di Palm che con i suoi PDA è stato uno dei pionieri del settore. Il suo smalto è andato tuttavia perdendosi dopo l’ingresso nel mercato dei vari BlackBerry, iPhone e smartphone Android. E anche il WebOs ha seguito questa traiettoria discendente dopo il flop degli ultimi modelli lanciati da Palm, il Pre e la sua versione ‘light’ Pixi, destinati a giocare il ruolo di ‘iPhone killer’ ma che non sono serviti a risollevare le sorti del gruppo.
Dopo aver valutato diverse opzioni, tra cui anche un’eventuale cessione, HP ha quindi deciso di rendere pubblico il codice sorgente tramite accordi di licenza. Il modello open source si fonda sulla possibilità di copiare, modificare e ridistribuire un programma di cui si è ottenuta la licenza. HP non ha svelato tuttavia ulteriori dettagli riguardo i termini di questi accordi.
WebOs “è l’unico sistema operativo concepito fin dal principio per essere mobile, connesso alla ‘nuvola’ ed estensibile”, ha sottolineato Meg Whitman, salita al timone di HP per rimediare alla gestione fallimentare di Léo Apotheker, molto criticato per alcune decisioni inattese che hanno sconvolto l’attività della compagnia, come quella del possibile spin off della divisione Pc ma anche quella relativa all’acquisto dell’editore britannico di software Autonomy per 10,2 miliardi.
Delle tre contestate decisioni di Apotheker, la Whitman ha confermato soltanto l’acquisizione di Autonomy, preferendo lo status quo sia per la divisione PC, che non sarà più venduta, che per lo sviluppo di WebOs.
Al momento, Android è la piattaforma mobile più usata al mondo ma WebOs potrebbe raccogliere il consenso dei diversi produttori che vorrebbero scollarsi dal sistema operativo Google temendo che quest’ultima possa diventare loro concorrente dopo l’acquisizione di Motorola Mobility per 12,5 miliardi di dollari.