Unione Europea
Riconoscendo il peggioramento della situazione economica e finanziaria, nel discutere gli sforzi necessari per far uscire l’Europa dalla crisi, il Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di adottare rapidamente le misure con il maggior potenziale per rilanciare la crescita e l’occupazione. Tra le aree prioritarie per la crescita individuate nel mese di ottobre 2011, l’atto per il mercato unico, il mercato unico digitale e la riduzione degli oneri normativi generali gravanti sulle PMI e sulle microimprese anche il mercato unico digitale e la riduzione dell’onere normativo complessivo per le PMI.
Il Consiglio europeo ha sottolineato l’esigenza di adottare rapidamente le misure in grado di stimolare al meglio la crescita e l’occupazione, invitando il Consiglio e il Parlamento europeo “ad attribuire particolare priorità al rapido esame delle proposte che secondo la Commissione hanno un considerevole potenziale di crescita”.
In un’Europa fiaccata dalla crisi, insomma, la necessità di aumentare la produttività non è solo un imperativo economico, ma anche sociale e politico.
In particolare, ha sottolineato ETNO in una lettera inviata in vista del Consiglio ai capi di Stato e di Governo, il completamento del mercato unico digitale nel 2015 “aggiungerebbe un ulteriore 4% al PIL europeo o 500 miliardi di euro entro il 2020”.
Gli investimenti in tecnologie legate alla produttività sono infatti considerati uno strumento essenziale per la crescita e lo hanno ben compreso soprattutto le economie emergenti, dove la quota di imprese che ha in programma di spendere in questo senso aumenterà di oltre il 20% nei prossimi cinque anni. Una percentuale due volte più alta che in Europa.
Anche secondo il Commissario Ue per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes, “L’Europa ha bisogno di crescita e gli investimenti in ICT sono il modo migliore per raggiungerla e diffonderla in maniera omogenea. La crescita – ha aggiunto – si ottiene creando le condizioni per creare lavoro. E si ottiene crescita ‘intelligente’ quando le azioni e gli investimenti sono mirati e si aumenta il livello di produttività e innovazione”.
Uno studio del 2009, sottolinea ancora la principale associazione europea di settore, ha dimostrato che una penetrazione della banda larga superiore al 10% in un anno è correlata a una crescita dell’1,5% della produttività del lavoro per i successivi cinque anni e che in quei paesi dove la penetrazione è più si registra una crescita del Pil superiore al 2% rispetto agli altri.
Nei paesi ad alto reddito, sottolinea quindi uno studio della Banca Mondiale, per ogni aumento del 10% nella penetrazione della banda larga ci sarà una ulteriore crescita del PIL dell’1,21%.
Altro volano fondamentale per la crescita è il cloud computing che, secondo un’analisi condotta dal Centre for Economics and Business Research, riuscirebbe a migliorare l’efficienza di un impiegato medio del 2,1%, riducendo al contempo la quantità di investimenti legati alla capacità IT inutilizzata.
Lo studio – condotto in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito – ha inoltre rilevato che una estesa adozione del cloud computing genererebbe un cumulo di benefici economici pari a 763 miliardi di euro tra il 2010 e il 2015.
Riconoscendo che la priorità per i leader europei è l’uscita dalla crisi finanziaria, ETNO ha sottolineato che “la crescita è parte della soluzione” e che l’Agenda Digitale è fondamentale per la futura crescita della produttività.
L’associazione si è detta, infine, pronta “a lavorare con gli Stati membri per cogliere le opportunità e affrontare le sfide per accelerare la crescita”.