I tempi per la fusione fra le torri di Tim e Vodafone in Inwit potrebbero allungarsi, ma è la prassi per un’operazione concentrativa notificata alla Commissione Europea. E’ stata la stessa Inwit a comunicare che il via libera alla fusione con Vodafone Towers arriverà a esito delle consultazioni svolte presso la Commissione Europea. Per questo Inwit e Vodafone procederanno a notificare l’operazione come concentrazione. “L’ottenimento del via libera entro la cosiddetta Long Step Date fissata il 31 ottobre 2020 è una delle condizioni per chiudere il deal”, si legge nella nota di Inwit.
E’ vero anche che l’obiettivo di Tim e Vodafone è chiudere l’operazione in tempi più stretti, se possibile in un paio di mesi.
Scrutinio serio sul merger
Ma non è detto che la Commissione Ue, competente sul caso (cui già l’Antitrust italiano ha conferito il profilo “concentrativo” e non “cooperativo”) si prenda tutto questo tempo per decidere. Anzi.
E’ tuttavia prevedibile che lo scrutinio dell’Antitrust europeo sarà severo, perché il merger delle torri di Tim e Vodafone in una nuova joint venture avrà conseguenze sul mercato delle torri ma anche sul mercato finale a valle, quello della telefonia mobile. Se i due principali player del mercato fondono alcuni asset è chiaro che il merger possa avere conseguenze sul mercato in termini di concorrenza.
Operazione ‘attenzionata’ da Iliad
C’è poi da dire che in Italia nessuno ha manifestato apertamente riserve sull’operazione Tim-Vodafone per la nuova Inwit. Ma di certo l’operazione è “attenzionata” da Iliad, l’unico operatore nel nostro paese a non aver ancor siglato accordi con qualche competitor per la realizzazione delle nuove reti.
Tornando allo scrutinio della Commissione Ue sul merger delle torri Tim Vodafone, vedremo come andrà a finire. Intanto il prossimo appuntamento è fissato per il 19 dicembre, quando è stata convocata l’assemblea di Inwit. Tim e Vodafone avranno una partecipazione paritetica del 37,5% nella nuova Inwit.
Network e tower sharing sempre più diffusi
Sarà ad ogni modo interessante verificare se l’Antitrust deciderà di mettere i bastoni fra le ruote all’operazione Inwit. E’ pur vero che si tratta di una fusione, con la nascita di una nuova società cui sono conferite le torri. Non si può escludere che l’Antitrust Ue fissi dei remedies concorrenziali, come già avvenuto in passato in altri casi di merger non ultimo quello fra Wind e Tre.
Ma è vero anche che operazioni di network e tower sharing sono sempre più diffuse in Europa, alla luce degli ingenti investimenti necessari per il 5G. Bruxelles favorisce co-investimenti e operazioni di network sharing per abbattere i costi di roll out delle nuove reti.