Gli operatori impegnati nella corsa globale alla realizzazione delle nuove reti 5G metteranno in circolazione anche miliardi di nuove telecamere e sensori, che inevitabilmente rischiano di mettere a rischio la privacy delle persone.
Il nodo privacy legato al 5G viene affrontato dal Wall Street Journal, che sottolinea come fra i principali vantaggi del 5G vi sia appunto la possibilità di connettere fra loro a basso prezzo migliaia di dispositivi più piccoli. In particolare, videocamere di sicurezza, sensori per il traffico e altri apparati di sicurezza. Migliaia di dispositivi connessi tutti alla medesima cella contemporaneamente, rispetto alle centinaia di oggi.
Nuove generazioni di sensori vengono montati in luoghi prima impensabili, un po’ ovunque, anche grazie ad un tempo di vita molto superiore grazie a nuovi modelli di batteria che durano molto di più.
Insomma, nel prossimo futuro il 5G consentirà di connettere milioni di oggetti laddove oggi il 4G consente il collegamento di qualche migliaio di device.
Ogni dispositivo raccoglierà dati su dati, che saranno poi immessi nella rete, basti pensare ai dati sul traffico cittadino provenienti da veicoli, semafori, lampioni, biciclette, device di chi guida ecc. La polizia cinese, ad esempio, utilizza già dei particolari occhiali 5G che consentono di svolgere in real time un riconoscimento facciale, in modo tale da individuare un sospettato prima che lasci una determinata zona.
In Europa e Usa, poi, gli smartphone vengono già utilizzati per verificare quanto tempo un consumatore resta di fronte ad una vetrina a guardare un determinato prodotto o quanto tempo trascorre di fronte a certi prodotti al supermercato. Tutti dati che con il 5G viaggeranno sempre più veloci in rete.
E’ anche per questo motivo che negli Stati Uniti è vivo il dibattito sulla necessità o meno di dotare il paese di leggi federali standard sulla privacy. Un giro di vite, in linea con la normativa già passata in California, è auspicato da molti e fra questi anche da alcuni operatori come At&t. Tanto più che con l’avvento del 5G la trasmissione dati aumenterà in maniera esponenziale.
Il modello globale per la tutela dei dati personali resta il GDPR, il nuovo regolamento europeo sulla Data Protection varato a maggio 2018 e non sono pochi negli Usa coloro che vorrebbero una legge analoga anche a livello federale.
Dei rischi per la sicurezza legati all’avvento del 5G aveva già parlato il Garante Privacy Antonello Soro, in un’audizione al Copasir dello scorso mese marzo alla luce del nuovo quadro giuridico europeo (GDPR), ma anche per effetto del nuovo accordo siglato con i Servizi, che valorizza il ruolo dell’Autorità ai fini della cybersecurity in ragione del legame sempre più stretto tra protezione dati e contrasto delle minacce cibernetiche.