Brevetti: Motorola vince primo round su Apple, mentre l’italiana Sisvel International acquista 450 brevetti Nokia

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Il mercato delle royalties legate ai dispositivi mobili vale sui 20 miliardi di dollari all’anno. Per i telefonini GSM e 3G il costo delle licenze dei brevetti essenziali si aggira intorno al 4% del prezzo totale del dispositivo.

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Motorola non viola alcun brevetto Apple: è questo il giudizio, ancora preliminare, del giudice amministrativo dell’International Trade Commission americana in merito alla denuncia presentata dal gruppo della mela nell’ottobre 2010.

Secondo Apple, Motorola avrebbe violato tre brevetti di sua proprietà in diversi dispositivi, tra cui il Droid, il Droid 2 e il Droid X. In risposta, Motorola ha contrattaccato sostenendo che la rivale violerebbe 18 suoi brevetti.

Il verdetto del giudice amministrativo dovrà essere confermato in maniera collegiale – anche se difficilmente l’ITC non ratificherà la decisione – e potrà essere oggetto di ricorso da parte di Apple, che al momento non ha rilasciato dichiarazioni.

A fine dicembre, sempre l’ITC aveva emesso un verdetto favorevole a Apple contro HTC, confermando la violazione di uno dei quattro brevetti al centro del contenzioso intentato dalla società californiana e imponendo un divieto di vendita su alcuni dispositivi del gruppo asiatico che entrerà in vigore ad aprile.

 

Motorola si è detta soddisfatta di questo verdetto favorevole: “La società – ha dichiarato il vicepresidente di Motorola Mobility, Scott Offerha lavorato duro per costruire un portfolio brevetti innovativo e siamo fieri di sfruttare questo portfolio per creare vere innovazioni in grado di migliorare la user-experience”.

 

Motorola Mobility, lo ricordiamo, è stata di recente acquisita da Google per 12,5 miliardi di dollari. La società di Mountain View intende con   questa mossa tutelare il sistema operativo mobile Android, sfruttando l’enorme portfolio di oltre 17 mila brevetti in pancia a Motorola.

 

Quello dei brevetti, del resto, è un mercato molto appetitoso: secondo Abi Research, il mercato delle royalties legate ai dispositivi mobili si attesta sui 20 miliardi di dollari all’anno. Per i telefonini GSM e 3G il costo delle licenze dei brevetti essenziali si aggira intorno al 4% del prezzo totale del dispositivo se il produttore ha di suo un portfolio forte, ma può arrivare anche al 10% in caso contrario. In media, quindi, il costo delle royalties si attesta tra il 7-8% del prezzo totale.

 

Nel mercato dei brevetti ‘essenziali’ per il wirele4ss si è lanciata anche la società italiana Sisvel International, specializzata nella protezione della proprietà intellettuale, che ha acquisito 450 brevetti Nokia, utilizzati nei dispositivi GSM, 3G e LTE oltre che nei sistemi di ottimizzazione della codifica video.

La società finlandese potrà continuare a utilizzare i brevetti ma non più concederli in licenza ad altri.

 

I brevetti in questione –  suddivisibili in 47 categorie – rappresentano un sessantesimo del portfolio detenuto da Nokia (costituito da circa 30 mila brevetti già approvati e in corso di approvazione) e 350 sono stati definiti ‘essenziali’ per le comunicazioni mobili.

 

I brevetti  sono ormai considerati un’arma importante per primeggiare nel settore delle comunicazioni mobili, oltre che un’ancora di salvezza finanziaria per le aziende in difficoltà. È il caso, ad esempio, di Kodak, che spera di riuscire a restare a galla vendendo il suo portfolio, e uno dei motivi per cui Google ha messo sul piatto 12,5 miliardi di dollari per comprare Motorola Mobility.

 

La vendita di questi brevetti, quindi, consentirà a Nokia di incassare una bella somma (non rivelata, ovviamente), per finanziare la propria risalita nel settore smartphone.

 

“Sisvel ha collaborato attivamente con l’industria wireless negli ultimi anni per semplificare l’accessi a brevetti essenziale su base equa, ragionevole e non discriminatoria”, ha affermato dal canto suo Giustino de Sanctis, CEO di Sisvel International.

“Acquisire molti brevetti essenziali di questo importante porfolio è un passo significativo per Sisvel e testimonia l’impegno e la determinazione ad avere successo in questo spazio. Ci impegniamo – ha concluso – a offrire questi brevetti essenziali sulla base dei termini FRAND e a continuare a lavorare con l’industria wireless”.

 

Sisvel, che sta cercando di costruire un ‘patent pool’ per i sistemi LTE, detiene già diversi brevetti relativi ai sistemi di trasmissione DVB-T per la Tv digitale e ai sistemi di compressione audio MP3 e MPEG.

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