VINTI
La Corte Suprema indiana ha stabilito che l’erario non ha la possibilità di imporre tasse su un atto di acquisto stipulato tra due società al di fuori dei confini nazionali. La sentenza si riferisce all’operazione di compravendita eseguita tra Vodafone e Hutchison Essar eseguita fuori dai confini dell’India e su cui il Fisco chiedeva il pagamento di circa 2,2 miliardi di dollari a fronte di un affare che ne valeva circa 11,2 di miliardi.
La decisione della Corte fa tirare un sospiro di sollievo alla multinazionale britannica delle telecomunicazioni che ora ha anche la possibilità di essere risarcita di 500 milioni di dollari per le spese legali sostenute, a cui andrà aggiunto un 4% di interessi applicabili dal vincitore.
Una sentenza favorevole alla Vodafone, le cui azioni oggi hanno registrato un aumento di valore del 2,5%, e che in qualche modo rientra in una politica più ampia del Governo indiano tesa a favorire gli investimenti stranieri nel grande Paese asiatico già a partire da quest’anno.
Le autorità fiscali indiane, comunque, possono presentare un’ulteriore richiesta di revisione della sentenza, perché, come hanno sostenuto molti analisti, la maggior parte delle attività della Hutchison sono ancora in terra indiana e quindi passibili a tassazione.