‘Rivoluzione’ Free: ora anche gli operatori virtuali francesi temono per il loro futuro

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Lo sbarco di Free sul mercato mobile francese ha prima gettato nel panico gli operatori tradizionali e ora rischia di provocare un’ondata di consolidamento tra i MVNO, i quali chiedono una riduzione delle tariffe all’ingrosso per sopravvivere.

Francia


Xavier Niel

L’arrivo di Free sul mercato mobile francese ha gettato nel panico gli operatori tradizionali ma anche quelli virtuali, che rischiano di vivere una fase di consolidamento come quella che ha interessato i fornitori di accesso a internet negli anni 2000.

Dopo una lunga battaglia per ottenere la licenza e diventare il quarto operatore mobile francese, Free ha lanciato la propria offerta il 10 gennaio. Una proposta che, per emergere nel mare magnum della telefonia mobile doveva per forza contenere qualcosa di ‘rivoluzionario’. E così è stato: l’operatore, guidato dal miliardario Xavier Niel, per 19,90 euro al mese offre ai suoi clienti (almeno ai primi tre milioni, da qui la fila davanti ai suoi negozi) chiamate illimitate verso numeri di rete fissa – non solo per la Francia, ma anche verso altri 40 Paesi che comprendono Europa, Stati Uniti e Canada – e verso i numeri mobili, SMS/MMS sono gratuiti. Inclusa nel prezzo, navigazione internet limitata a 3 GB al mese (superata tale soglia, la navigazione resta gratuita ma viene limitata la velocità).

Per fare un paragone, l’offerta simile di SFR costava 86 euro al mese.

 

Rivoluzione è stata, dunque, e infatti gli altri tre operatori (Orange, SFR e Bouygues) hanno alzato le barricate, tuonando di effetti rovinosi per il mercato. Dopo essersi ripresi dallo shock, anche loro, però, hanno adeguato le loro offerte con nuovi pian i tariffari ad hoc.

Virgin Mobile, che in Francia opera come operatore mobile virtuale, è stato tra i primi a correre ai ripari, avvisando i propri clienti del lancio di una nuova flat illimitata allo stesso prezzo di Free.

 

Ma non tutti i MVNO hanno avuto la prontezza o la possibilità di farlo, e ora c’è chi quantifica il danno: “dall’arrivo di Free, l’abbandono dei clienti è cresciuto di 5 volte. Una bomba atomica”, si lamenta un operatore.

Il fatto è, spiegano i MVNO, che le tariffe non possono scendere più di tanto perché le loro tariffe all’ingrosso sono stabilite dai fornitori.

 

Virgin Mobile con i suoi 2 milioni di clienti, NRJ Mobile (1,1 milioni) e i più piccoli come Prixtel, Coriolis, Numericable, Ortel e Auchan sono dunque destinati a sparire?

 

Secondo Patrick Gentemann, presidente dell’operatore virtuale Zero Forfait crede che ci siano ancora margini economici per gli operatori più agili: “La nostra società è iper-efficace: lo scorso anno abbiamo realizzato un utile netto di 900 mila euro su un fatturato di 15 milioni di euro. Dovremo ridurre i margini ma crediamo nel sostegno di SFR”.

 

Gli operatori tradizionali, dunque, dopo essere stati costretti a ridurre le loro tariffe consumer, ora dovranno apportare una sforbiciata anche a quelle all’ingrosso, per venire incontro ai MVNO. Nel frattempo, alcuni operatori virtuali hanno già chiesto ‘asilo’ sulla rete di Free Mobile, che pure copre appena il 27% del territorio, senza per altro ottenere risposta.

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