BIBLIOTECH
Carocci Editore
Pubblicato: gennaio 2012
Pagine: 328
ISBN: 8843063123
Prezzo: 33,00
Dalla nascita di internet e del web, storici della tecnologia, antropologi, sociologi e teorici dei mezzi di comunicazione di massa hanno fornito apporti essenziali all’intelligenza del fenomeno e alla ricostruzione dei suoi presupposti culturali. In questo variegato approccio “umanistico” è mancata una sintesi specificamente filosofica.
Il pensiero contemporaneo, infatti, ha spesso ricondotto l’innovazione a un generico mutamento epocale, preferendo concentrarsi sulla descrizione di singoli dispositivi e pratiche esemplari, dall’iPad al social networking. Questo volume offre un contributo fenomenologico, mettendo a fuoco alcune categorie centrali – dall’intelligenza collettiva all’ipertesto – e indicando il loro orizzonte unitario – la capacità di raccolta della rete – come qualcosa di distinto, anche se non separato, dagli aspetti applicativi e infrastrutturali.
L’obiettivo è pensare questo orizzonte come forma di mondo, comunità e linguaggio, aldilà di metafore riduttive che invitano ancora a percepire la rete come collezione di luoghi virtuali (“posta”, “piazza”, “mercato”, “biblioteca”, “archivio” ecc.) o a scorgervi dinamiche puramente mass-mediali.
Muovendo dalla fenomenologia della tecnica di Heidegger e da alcune sue reinterpretazioni contemporanee, l’analisi coinvolge quegli autori – su tutti Lévy, Castells, Rheingold, Landow, Bolter, de Kerckhove – che con più passione e competenza hanno osservato l’evoluzione della rete e fornito rilevanti categorie descrittive, che il libro mette alla prova con opportune esemplificazioni di carattere storico e teorico.
(Dalla quarta di copertina)
Adriano Ardovino, è insegnante di Estetica nell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. È autore e curatore di studi specialistici sul pensiero di Heidegger, tra cui Sentieri della differenza. Per un’introduzione a Heidegger (Roma 2008).