L’Unione Europea mette sotto osservazione Facebook per i potenziali rischi finanziari legati alla sua criptovaluta Libra. Bruxelles sta inoltre preparando una nuova regolazione sulle criptovalute, mentre ha posto una serie di quesiti diretti a Facebook e Libra Foundation sulla stabilità finanziaria, il riciclaggio di denaro sporco e privacy dei dati connessi alla nuova divisa digitale.
Lo scrive il Financial Times, aggiungendo che il questionario messo a punto dal commissario Ue dei servizi finanziari Valdis Dombrovskis, per determinare in che modo progetti come Libra debbano essere regolati nella Ue, potrebbe negare a Libra di operare con Libra all’interno del blocco europeo.
In gioco c’è l’utilizzo di una moneta virtuale da parte di un bacino enorme, pari a 2,4 miliardi di iscritti globali al social network.
Il mese scorso i fondatori di Libra sono stati torchiati da ben 26 esponenti di altrettante banche centrali nel primo confronto ufficiale fra Facebook e i regolatori finanziari globali.
In agosto, l’Antitrust Ue ha chiesto lumi sulle preoccupazioni di potenziali danni al diritto di scelta dei consumatori dall’utilizzo di Libra. Venerdì scorso, PayPal, uno dei principali fondatori del progetto, si è tirata indietro e ha abbandonato Libra. Lo stesso avevano fatto in precedenza Visa e Mastercard. Secondo il Financial Times, il passo indietro di PayPal sarebbe dovuto al fatto che Facebook non ha fatto abbastanza per rassicurare le autorità.
La Ue intanto vuole capire in che modo Facebook intenda contrastare il rischio di finanziamento del terrorismo, riciclaggio di denaro sporco ed evasione fiscale tramite Libra.
Al momento, a livello europeo la Francia ha detto che Libra non può operare in Europa perché rischia di destabilizzare il sistema finanziario.