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Saranno 4.000 circa i licenziamenti decisi da Nokia e si concentreranno soprattutto negli impianti di Komarom in Ungheria, Reynosa in Messico e Salo in Finlandia dove sono assemblati gli smartphone della compagnia.
Il piano di riorganizzazione della Nokia prevede tagli al personale da effettuare entro la fine del 2012 e nuovi accordi con fornitori di componenti per smartphone situati in Asia, con lo scopo di avvicinare ulteriormente la produzione all’assemblaggio accorciando la filiera e velocizzando la catena di produzione. “Lavorando più vicino ai nostri fornitori, crediamo di essere in grado di introdurre innovazioni nel mercato in modo più rapido e quindi saremo più competitivi“, ha dichiarato Niklas Savander, vicepresidente esecutivo di Nokia.
Primo produttore al mondo di cellulari, Nokia non riesce a competere sul mercato smartphone e questa condizione mina fortemente le basi dell’azienda. Savander ha chiarito che Nokia non ha intenzione di abbandonare i 4.000 dipendenti al loro destino: sono già pronti dei piani di assistenza per la ricerca di nuova occupazione e per l’ammortizzamento finanziario del tempo che intercorrerà tra il licenziamento e il nuovo lavoro.
Per evitare che la società finlandese sia costretta a prendere misure simili anche in futuro, Nokia sembra puntare tutto sul nuovo sistema opeativo Windows Phone di Microsoft. “Il piano B e’ che il piano A deve funzionare“, si legge sul quotidiano svedese Dagens Industri che cita le dichiarazioni del vicepresidente di Nokia e responsabile di Head of Nokia Eurasia, Victor Saeijs.
“Il mercato degli smartphone a breve sarà pari al 70% di tutti device mobili in circolazione e noi non possiamo sbagliare scelta. Sono oltre 1 milione i Nokia Lumia con OS Microsoft al momento venduti in tutto il mondo e contiamo di aumentare sensibilmente i dati a nostro favore”, ha aggiunto Saeijs, che però non ha voluto commentare le indiscrezioni sul possibile lancio di un tablet Nokia.