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Un 2011 che dovrebbe chiudersi in negativo per il mercato pubblicitario con un calo del 4%. Ad affermarlo ai microfoni Agi è Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’UPA (Utenti Pubblicità Associati).
Ai margini della presentazione della ricerca “Futuro della Rai“, realizzata da Astra Ricerche di Enrico Finzi, Sassoli de Bianchi ha spiegato che il dato è solo una stima in negativo di quello che probabilmente dovrebbe essere un calo fisiologico, dovuto ad un trend che già a novembre segnava un meno 3,5%.
A dicembre non si può quindi che attendere un leggero peggioramento dei dati, ha spiegato il presidente UPA, che però ha aggiunto: “Il 2012 mostra investimenti in linea con il 2011, quindi ci aspettiamo un sostanziale pareggio, con la prima parte dell’anno in corso in difficoltà ed una seconda parte in ripresa“.
La causa del calo di investimenti, ovviamente, è da imputare secondo Sassoli alla dura crisi economica che sta colpendo i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e più in generale l’occidente, con le aziende poco propense a spendere risorse come alcuni anni fa sul mercato pubblicitario.
Tra i settori più colpiti ci sono gli alimentari, l’abbigliamento e le telecomunicazioni, mentre bene hanno tenuto il comparto automobilistico e del benessere. “Nessuna recessione“, ha sottolineato il presidente UPA, piuttosto un momento di difficoltà “a cui il Paese sta reagendo con decisione e sacrifici“.