ACTA: la Germania verso il ‘no’ alla ratifica del trattato

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Si va verso la revisione dell’intesa? Di certo la decisione tedesca pesa molto sulle prospettive del Vecchio Continente.

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A quanto pare la Germania ha deciso che non firmerà l’ACTA. Era nell’aria, ma adesso ci sarebbero fonti governative a dirlo. La notizia non è stata ancora confermata ufficialmente, ma sta già rimbalzando nella Rete.

L’Anti-Counterfeiting Trade Agreement, l’accordo plurilaterale dedicato alla protezione della proprietà intellettuale su beni, servizi e prodotti immateriali, che entro giugno sarà ratificato dall’Europarlamento, è stato approvato da Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Marocco e Corea del Sud. L’intesa, sottoscritta da 40 Paesi, è fortemente sostenuta proprio dagli USA, ma è anche appoggiata dalle major cinematografiche e discografiche e da gruppi hi-tech come Intel.

 

In Europa è stata firmata da 22 dei 27 Paesi membri dell’Unione lo scorso gennaio. Estonia, Cipro, Olanda, Slovacchia e Germania non lo hanno ancora fatto. E la Germania ha dichiarato che lo avrebbe fatto in un secondo momento. Intanto le protese, soprattutto online, ma anche nelle piazze, sono continuate.  Secondo alcuni, il Governo, preoccupato per le proteste, starebbe prendendo tempo in attesa di capire meglio che cosa succederà. Insomma i politici temono la questione, e questo è facilmente comprensibile. Non vale solo per i politici tedeschi.

Non si sa ancora molto a riguardo, i dettagli sono pochi, le informazioni sono scarse. Tuttavia si tratta di un segnale significativo, dal momento che la Germania aveva lasciato intendere che avrebbe firmato l’intesa.

Adesso le prospettive cambiano. E c’è da chiedersi in che modo questa decisione influenzerà lo scenario internazionale, trattandosi della più grande economia europea. Un passo avanti verso una profonda revisione del trattato?

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