Un mese e mezzo di attesa, tanto è passato da quando Massimo Massella Ducci Teri ha cessato il suo mandato di avvocato generale dello Stato per raggiunti limiti di età. La nomina sembrava dover rimanere vacante ancora per molto tempo, se non altro per un clima di tensione crescente all’interno del Governo.
Ieri invece, a sorpresa, dopo giorni di trattative più o meno amichevoli, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte ha annunciato che l’Avvocatura generale dello Stato sarà guidata per i prossimi nove anni da Gabriella Palmieri Sandulli, prima donna nella storia d’Italia in questo ruolo.
Oltre la Palmieri, che era l’unica donna, in corsa c’erano diversi candidati: Carlo Sica, Roberto Garofoli, Gianfranco Pignatone, Giuseppe Albenzio, Leonello Mariani, Marco Corsini, Vincenzo Nunziata, Massimo Salvatorelli, Gianni De Bellis.
Lungo e qualificato il curriculum vitae di Gabriella Palmieri pubblicato sul sito dell’Arma dei Carabinieri: è stata Coordinatrice della Sezione dell’Avvocato Generale, relativamente agli affari contenziosi e consultivi; Agente del Governo italiano davanti alla Corte di Giustizia e al Tribunale dell’Unione Europea; Componente dell’international legal team che segue il contenzioso internazionale per la vicenda dei due marò; Componente del Comitato per l’Alta Sorveglianza delle Grandi Opere presso il Ministero dell’Interno – CCASGO e del Gruppo di lavoro istituito presso il Ministero dell’Interno per la redazione dei provvedimenti antimafia; Presidente Aggiunto della Seconda Sezione Collegio di garanzia dello sport presso il CONI competente in materia di questioni disciplinari; Componente del Consiglio Direttivo Scientifico della Rivista di Diritto dello Sport edita dalla Bononia University Press di Bologna.
È stata inoltre Segretario Generale e componente del Comitato Consultivo dell’Avvocatura dello Stato; Consigliere giuridico presso vari Ministeri, del Commissario Straordinario di Governo per l’attività di accertamento, liquidazione e pagamento degli indennizzi relativi all’incidente della funivia del Cermis; Capo Ufficio Legislativo del Ministero degli Affari Sociali e Capo di Gabinetto del Ministro per i beni e le attività culturali.