Pirateria: il Parlamento Ue avvia i dibattiti sull’ACTA. Prima riunione della Commissione per il Commercio

di Raffaella Natale |

Nella riunione del 19 e 20 marzo si deciderà se accogliere la Petizione anti-ACTA accompagnata da 2,4 milioni di firme.

Unione Europea


Commissione europea

E’ cominciato questa settimana al Parlamento Ue il dibattito sul controverso Accordo commerciale anti-contraffazione. Oggi alle ore 15 la Commissione per il Commercio, responsabile di presentare una raccomandazione in sessione plenaria, si riunirà per la prima volta per confrontarsi sull’ACTA. Domani alle ore 15 verranno discussi i pro e i contro dell’Accordo durante un workshop con dei rappresentanti della ricerca, della società civile e dell’UE.

Ieri la Commissione per le Petizioni ha ricevuto più di 2,4 milioni di firme dai cittadini che considerano l’Accordo una minaccia a un’internet libera e gratuita (Leggi Petizione).

All’origine della petizione c’è Avaaz, un’organizzazione che promuove la mobilitazione cittadina online su diversi temi.

La Commissione per le Petizioni dovrà adesso decidere se accettarla o meno e potrebbe farlo in occasione della prossima riunione che si terrà il 19 e il 20 marzo.

 

Il presidente di questa Commissione, Erminia Mazzoni, ha sottolineato che “Il Parlamento ha appena iniziato la procedura di ratificazione di ACTA” e “sarà necessario uno studio attento che prenda in considerazione tutte le preoccupazioni attraverso una valutazione dei fatti, combinando la lotta alla contraffazione e un’internet libera”.

 

Nelle ultime settimane, la Mazzoni ha ricevuto anche le lettere di cittadini europei e organizzazioni che si sono detti a favore dell’adozione dell’ACTA, come quella della Confederazione internazionale delle società degli autori e compositori che ritiene l’Accordo ‘un bene per l’Europa’.

Più specificatamente, si commenta che, senza apportare alcuna modifica alle disposizioni vigenti, fissa “procedure comuni per le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale nei Paesi che rappresentano il 50% del commercio mondiale”.

 

Il Parlamento gioca un ruolo essenziale, in quanto l’Accordo non potrà entrare in vigore all’interno dell’Unione europea a meno che non venga ratificato dagli Stati membri. L’Europarlamento potrebbe lavorare a un rapporto da votare in plenaria o richiedere alla Commissione europea di aprire un’inchiesta preliminare.

L’esecutivo Ue, dopo che diversi Paesi hanno sospeso la ratifica, ha deciso di rivolgersi alla Corte Ue per verificare che il Trattato sia in linea con i diritti fondamentali dell’Unione, come la libertà d’espressione e informazione, il data protection e i diritti di proprietà intellettuale (Leggi Articolo Key4biz).

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