Gianluca Baini (Alcatel-Lucent): ‘Adesso ci sono le condizioni per una rete NGN sostenibile’

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Gianluca Baini

Intervento alla Commissione Trasporti e Comunicazione della Camera dei Deputati: l’amministratore delegato indica l’opportunità di una maggiore sostenibilità degli investimenti nelle nuove infrastrutture e indica nella “integrazione tra le diverse tecnologie della fibra, del rame ultra-veloce e del mobile broadband” il percorso attraverso il quale perseguire in Italia gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea e sostenere la ripresa dello sviluppo nel settore. 

 

Lo sviluppo delle reti di comunicazione, sempre più necessario per sostenere le prospettive di crescita del Paese e di allineamento con gli sforzi europei, continua ad essere caratterizzato da un paradosso di mercato che ne frena il potenziale, ma l’emergere delle nuove tecnologie rende lo scenario maggiormente praticabile e sostenibile rispetto al passato anche dal punto di vista economico. Occorre tuttavia che vengano rimossi gli ostacoli, anche sul piano normativo, e che le diverse parti condividano obiettivi comuni. Lo ha sostenuto, parlando davanti alla IX Commissione Trasporti e Comunicazioni della Camera, il presidente e amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia, Gianluca Baini.

 

Il paradosso delle reti

Da un lato, ha affermato Baini, intervenuto ad un’audizione sulle prospettive in Italia delle reti di nuova generazione, “si assiste e si prevede l’esplosione del traffico dati su fisso e ancor di più su mobile, grazie alla rapida adozione di smartphone e tablet. Nei prossimi 5 anni assisteremo ad una crescita del traffico, che diventerà circa 30 volte quello attuale, guidata soprattutto da sempre maggior utilizzo di contenuti video, di applicazioni di file-sharing e dal cloud computing. Dall’altro lato, gli utilizzatori non sono particolarmente disponibili a riconoscere all’operatore di rete un valore maggiore conseguente all’incremento delle prestazioni.

 

Il paradosso, ha aggiunto Baini, è che mentre il settore aumenta i servizi e riduce i prezzi, l’utenza si sta spostando in misura significativa dai tradizionali servizi gestiti dagli operatori a servizi sostitutivi gestiti dai cosiddetti operatori “Over the Top” (Ott) che sottraggono ricavi di traffico che invece servirebbero per sostenere gli investimenti nelle nuove reti“.

 

Alcatel-Lucent, ha ricordato Baini, ha avuto un ruolo chiave  nello sviluppo e nella diffusione delle tecnologie a banda larga come l’ADSL e le sue evoluzioni, diventando  fornitore di riferimento nei principali mercati, come quello italiano, e  anche oggi continua a innovare introducendo nuove tecniche di trasmissione veloce su fibra, rame e wireless. “C’è un problema di riequilibrio nella catena del valore – ha dichiarato – e nello stesso tempo di utilizzo delle soluzioni tecnologiche più consone per centrare gli obiettivi del paese e dell’agenda digitale europea: superamento del digital divide entro il 2013 e, entro il 2020, 100 per cento della popolazione coperto con connessioni di almeno 30 Mbit/s e il 50 per cento connesso a 100 Megabit/s. Per raggiungere questi livelli, servirà un mix tecnologico fatto da reti in fibra nelle zone a più alto livello di competizione e sviluppo, reti in rame veloce, in tecnologia VDSL2 o vectoring e rete wireless LTE.” 

 

Oggi, ha precisato l’amministratore delegato di Alcatel-Lucent, “è necessario portare la fibra nella rete d’accesso fino al punto più economicamente sostenibile rispetto all’area indirizzata, al fine di massimizzare la copertura e permettere un adeguato ritorno degli investimenti”. Un quadro di questo genere, ha detto ancora, dovrebbe “concretizzarsi attraverso collaborazioni tra gli operatori, adeguamento delle normative in materia di messa in opera delle nuove reti, accelerazione della domanda pubblica di servizi digitali, sostegno qualificato alle attività di ricerca e sviluppo“. 

 

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