L’industria dell’audiovisivo in Italia ha chiuso il 2018 con un fatturato pari a 193 milioni di euro. Il dato è emerso stamattina a Roma, in occasione dell’incontro dal titolo “Digital Entertainment (R)evolution, il mercato audiovisivo tra fisico e digitale nello scenario italiano ed europeo”, promosso da UNIVIDEO in collaborazione con Aires, DEG Europe – The Digital Entertainment Group Europe, GfK e IVF – International Video Federation.
Secondo i dati elaborati da GfK per conto di UNIVIDEO, il mercato dell’audiovisivo italiano del 2018, sebbene in calo, continua a rappresentare la parte predominante del mercato Home Video e il digitale si conferma in crescita anche a valore e raggiunge un fatturato di 95,9 milioni di euro nel 2018, arrivando a pesare un terzo del fatturato dell’intero comparto, grazie ad una crescita in valore (EST e TVoD) del +19,2% rispetto al 2017.
“Anche quest’anno l’andamento del nostro mercato – ha spiegato Lorenzo Ferrari Ardicini, Presidente di UNIVIDEO e di CG Entertainment – dimostra quanto i consumatori dell’home entertainment siano attenti alle evoluzioni tecnologiche, pretendendo qualità performanti dei prodotti ma al tempo stesso ricerchino qualità autorali nel catalogo e desiderio di accesso del prodotto, fisico e digitale, con la tranquillità di poterne fruire “always-on”. Un’ulteriore conferma l’abbiamo avuta in occasione del Digital Movie Days 2019, una settimana di promozione dei grandi film novità, a 5,99 euro, che ha visto una grande risposta da parte dal pubblico con un incremento degli acquisti, in soli 7 giorni, del 200%. Serve sicuramente proseguire sulla strada dell’innovazione e dell’offerta diversificata puntando sulla qualità”.
Al modello» analogico, si legge nella nota UNIVIDEO, si è aggiunto prima il modello digitalizzato, che consente di acquistare contenuti on-demand comodamente da casa, superando i limiti di spazio e di tempo della vendita tradizionale del fisico, e successivamente si è aperta la fase del modello digitale, che ha visto il passaggio dal possesso di un prodotto all’accesso ai contenuti.
“Nel modello digitale la partita si gioca sulla capacità di guidare il consumatore, di consigliare la scelta più adatta, nel momento più adatto”, è evidenziato dalla ricerca.
Nel triennio 2016-2018, l’acquisto e il noleggio di contenuti video hanno registrato un trend stabile, grazie alla crescita delle transazioni digitali (+21%) che compensa la contrazione fisiologica di quelle fisiche.
Nel 2018 in Italia sono 4,5 milioni le persone che hanno acquistato almeno un prodotto Home Entertainment, mentre i fruitori finali del prodotto audiovisivo italiano sono circa 6,7 milioni, a conferma del fatto che si tratta di un prodotto che si presta ad una modalità di consumo condivisa.
Oggi, sempre secondo lo studio GfK-UNIVIDEO, “il consumatore di prodotti audiovisivi tende a contenere la propria frequenza di acquisto puntando sulla qualità: il Blu-ray 4K, con un giro d’affari pari a 2,7 milioni di euro e con circa 123mila pezzi venduti nel 2018, conferma questo trend molto positivo (+50,3% in volume; +38,8% in valore)”.
In sintesi, il mercato dell’Home Entertainment Italiano anche nel 2018 è fortemente caratterizzato da una consolidata abitudine dei consumatori di acquistare i prodotti audiovisivi, sia in modalità tradizionale (DVD Blu-ray e 4K Ultra HD), sia attraverso le piattaforme digitali. Rispetto al passato si contrae il tempo “libero” dei consumatori italiani e, per rispondere a questo fenomeno, l’industria audiovisiva ha continuato ad investire su un’offerta di qualità e sull’ampiezza e la diversificazione delle modalità di fruizione.