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Apple potrebbe presto superare Intel per diventare il primo produttore di processori per dispositivi mobili. Lo rivela una ricerca In-Stat che sarà pubblicata entro questa settimana secondo cui se le vendite di iPhone e iPad dovessero proseguire con gli attuali ritmi, il sorpasso avverrà entro la fine di quest’anno.
Il gap da colmare, sottolineano gli analisti, non è neanche così ampio: Intel ha un vantaggio di 5 milioni di unità su Apple, che equivale per ad appena uno 0,4% del mercato. Nel 2011, infatti, Apple ha inserito nei suoi dispositivi 176 milioni di processori per una quota di mercato del 13,5%, Intel ne ha prodotti 181 milioni, per una market share del 13,9%.
Lo studio In-Stat prende in considerazione anche i media player come l’iPod Touch, gli eReader e le console portatili di Nintendo e Sony, ma non i processori dei Pc desktop e dei server, mercati ancora largamente dominati da Intel.
Ma, sottolinea l’analista Jim McGregor, l’ascesa di Apple verso il primo posto mondiale a scapito di Intel sarà favorita non solo dal costante successo dei suoi smartphone e tablet (3 milioni gli iPad venduti nel primo weekend di lancio dell’ultimo modello), ma anche dal maggiore ritmo di crescita del segmento mobile rispetto a quello dei Pc. Secondo Gartner, entro il 2015 saranno venduti 325 milioni di tablet. Apple – che dal lancio del primo iPad ha già venduto 55 milioni di tablet, controllerà quest’anno i due terzi del mercato.
Il gap, insomma, è destinato a crescere, anche per la difficoltà di Intel a imporsi nel mobile: i chip Intel, infatti, sono presenti in alcuni tablet, ma pressoché assenti sul mercato smartphone, dominato invece da ARM.
La società di Santa Clara spera di contrastare ARM col chip Atom a basso consumo Medfield, che sarà usato da Lenovo, Motorola e ZTE in diversi dispositivi in uscita.
Le cose, per Intel, si complicheranno ulteriormente se Apple deciderà di usare i suoi processori anche nei laptop MacBook Air e in altri dispositivi che attualmente montano i chip del gruppo di Santa Clara.
Non a caso, Intel sta spendendo milioni di dollari nello sviluppo degli ultrabooks, Pc Windows ultrasottili in diretta concorrenza proprio col MacBook di Apple.
L’appoggio della società di Cupertino, inoltre, ha dato molta forza ad ARM, che sta contrastando la supremazia di Intel nel mercato Pc: anche Microsoft – che pure continuerà a usare anche i chip di Intel – si è orientata sui chip ARM per il suo nuovo sistema operativo Windows 8, mentre altre aziende di punta del settore, come Qualcomm, stanno pensando di introdurre sul mercato Pc basati sui ship ARM come alternativa a quelli Intel-based.
Secondo McGregor, tuttavia, restano ancora forti i dubbi sulla capacità dei chip ARM di eguagliare le prestazioni dei processori Core di Intel.
“sarà interessante vedere come andranno le cose nei prossimi anni”, ha detto l’analista, sottolineando che saranno comunque i consumatori a decidere il destino delle aziende e delle tecnologie coinvolte in questa corsa.