L’essenziale è invisibile agli occhi

di di Marialuisa Stazio |

I pubblici e il loro lavoro nell'economia della cultura

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L'essenziale è invisibile agli occhi

Franco Angeli Editore

Pubblicato: marzo 2012

Pagine: 208

ISBN: 8856847024

Prezzo: 26,00

 

L’essenziale è invisibile agli occhi” – nel libro di Saint-Exupéry il “segreto” che la volpe rivela al Piccolo Principe – allude nel titolo agli essenziali e invisibili investimenti – di tempo, di attenzione, interpretativi, affettivi – che sostanziano i processi di cooperazione dei pubblici alla valorizzazione delle merci e dei prodotti culturali.

 

Il volume parte dall’accumulazione storica dei significati della parola pubblico – che si stratificano parallelamente alla progressiva strutturazione di un sistema di produzione/consumo culturale – e inizia a fare il punto sulla letteratura che si occupa dei pubblici, rivisitando tanto le posizioni teoriche fondate sulla passività del pubblico-massa quanto quelle che mettono in primo piano le diverse forme di audience activity.

 

Vengono, quindi, forniti exempla di produzione del valore nei processi comunicativi e attraverso dispositivi sociali e comunicativi partecipativi di creazione, circolazione, condivisione, trasmissione culturale (dal “domestico” salotto ai social network), a partire dall’ inusuale fenomeno comunicativo della “canzone napoletana” fin de siècle, dove essenziale e ben evidente era il lavoro dei pubblici nel coprodurre la merce culturale.

 

Divenuto, come scrive Jenkins, “silenzioso e invisibile” nella comunicazione broadcasting, tale lavoro torna “rumoroso e pubblico” nell’ultimo decennio. Ma la sua più o meno sotterranea esistenza impone un ripensamento del valore e della validità dei modelli euristici elaborati nel Novecento per la comunicazione mediale.

(Nota a cura dell’editore)

 

Marialuisa Stazio, è docente all’Università di Cassino. Inizia a occuparsi di industria culturale studiando il sistema napoletano della canzone napoletana “classica” (Osolemio. La canzone napoletana 1880/1914, Bulzoni, 1991) e affrontando questioni storiografiche (Per una storia dell’industria culturale, CUEN, 1992). Con il manuale La comunicazione. Elementi di storia, teorie, impostazioni di ricerca (Ellissi, 2002) inserisce l’avvicendarsi delle teorie e degli approcci comunicativi nello svolgersi delle vicende storiche delle industrie culturali. Più recentemente (Consumatori di tutto il mondo unitevi. Ipotesi sul Mondo Nuovo, Cirsdig, 2009) si è concentrata sul lavoro di consumo dei prodotti e nei processi culturali e sui processi di valorizzazione che comportano. Per i nostri tipi ha pubblicato Blindspot. Punti ciechi e punti di vista sull’industria culturale (2007).

 

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