Italia
Mentre si attende domani per il proseguo dell’audizione del presidente Agcom, Corrado Calabrò, alle commissioni Cultura e Lavori pubblici del Senato (Leggi Articolo Key4biz), si fanno sempre più insistenti le voci sull’imminente approvazione del Regolamento antipirateria dell’Autorità, senza la pronuncia del Parlamento.
Come aveva, infatti, già dichiarato Calabrò in una lettera al Corsera, l’Authority ha competenze ‘sufficienti’ per intervenire sulla materia e attenderà solo l’emanazione di una norma di interpretazione delle disposizioni su cui si fonda la legittimazione a intervenire (Leggi Articolo Key4biz).
Ricordiamo che il mandato degli attuali consiglieri dell’Agcom scadrà a fine aprile. Mancano, quindi, poche settimane e pare che verranno usate per approvare definitivamente il Regolamento sulla tutela del diritto d’autore online.
Profonde le divisioni tra l’industria discografica e cinematografica e dall’altra parte quella di politici ed esperti che vorrebbero un approccio più morbido al problema nell’interesse della libertà degli utenti.
E mentre l’Italia ancora discute, la Francia, che per prima ha approvata una legge molto rigida contro i pirati della rete, offre le ultime cifre a un anno e mezzo dall’invio dei primi avvertimenti agli utenti sospettati di violare il copyright.
Dai dati presentati dall’Hadopi emerge un calo del downloading illegale e l’avanzata delle offerte legali.
“Il raffronto tra differenti fonti disponibili mette in evidenza una netta tendenza alla diminuzione del peer-to-peer (p2p)”, ha detto l’Hadopi in prima linea nella lotta di contrasto ai sistemi di file-sharing.
Tra ottobre 2010 e dicembre 2011, sono stati aperti 755.015 dossier nell’ambito del cosiddetto sistema dei tre strikes, che prevede appunto tre avvertimenti prima dell’apertura di un procedimento per pirateria.
L’Hadopi è stata contattata dal 71% degli utenti coinvolti nella terza fase, dal 25% di quelli che si trovano nella seconda fase e dal 6% di quelli della prima fase, che si dicono disposti a collaborare per allinearsi alle disposizioni dell’Alta Autorità.
Il calo del downloading illegale è dimostrato anche da altri dati, citati dall’Hadopi. Secondo Nielsen, nel 2011 è diminuita del 17% l’audience di siti che propongono link verso applicazioni p2p.
Stando alle cifre di Peer Media Technologies, sempre lo scorso anno s’è registrata in Francia una perdita del 43% dell’offerta illegale di opere protette da copyright sulle reti di scambio online.
L’Hadopi ha anche sottolineato che questa diminuzione del file-sharing illegale non implica che ci possa essere un spostamento degli utenti verso i servizi streaming o di downloading diretto. I dati di Médiamétrie/Netratings indicano, infatti, che nel periodo preso in esame i siti di questo genere hanno registrato un’audience sostanzialmente stabile mentre invece le offerte legali sono aumentate, guadagnando visibilità.