Una frase non chiara quella pronunciata da Donald Trump in conferenza stampa insieme alla premier britannica, Theresa May, subito dopo il loro incontro a Downing Street. Non introdurremo sanzioni contro il Regno Unito se consentirà a Huawei di contribuire alla costruzione della rete 5G britannica perché non ce ne sarà bisogno. “Raggiungeremo un accordo” sulla società cinese, ha detto il presidente degli Stati Uniti e “su tutto il resto. Saremo in grado di superare qualsiasi differenza”.
Quindi, Trump adotterebbe una linea soft qualora Uk confermasse quanto già deciso dal Consiglio di Sicurezza Nazionale, ossia l’ok a Huawei per contribuire alla realizzazione della rete 5G, ma solo per le parti ‘non core’?
Oppure nella sua visita a Londra Trump è sicuro di convincere l’alleato a bandire del tutto la società di telecomunicazioni cinese, come previsto dall’ordine esecutivo da lui firmato, con cui, dichiarando l’emergenza tecnologica nazionale, impedisce alle società americane di utilizzare apparati di telecomunicazioni prodotti da aziende straniere che comportano dei rischi per la sicurezza del Paese. Successivamente il Dipartimento del commercio ha inserito Huawei e le sue 68 affiliate non statunitense nella lista nera, ma ha poi deciso di far scattare realmente il ban 90 giorni dopo, ossia il 19 agosto prossimo.
In questo periodo tutto può ancora succedere.