Nano-Sim: ETSI rimanda il voto dopo le polemiche tra Apple e Nokia

di Alessandra Talarico |

Ci potrebbe volere un altro mese per conoscere quale sarà lo standard vincente. Anche RIM entra nella disputa.

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L‘ETSI (European Telecommunications Standards Institute) ha deciso di rimandare l’approvazione dello standard relativo alle nano-Sim card, previsto per questo fine settimana in seguito alla rovente polemica innescata da Nokia e Apple: entrambe le aziende hanno infatti presentato una proposta e vorrebbero vederla prevalere su quella concorrente.

Il meeting in corso in queste ora a Sofia-Antipolis nel sud della Francia non si concluderà quindi con un voto. C’è da sbrogliare un’intricata matassa in cui si è inserita anche RIM nelle ultime ore: la società canadese ha lanciato un j’accuse nei confronti di Apple, che avrebbe registrato come suoi delegati al meeting rappresentanti di Bell Mobility, SK Telekom e KT Corp. RIM ha chiesto quindi all’ente di standardizzazione di assicurare che il voto in delega non sia consentito.

 

La faccenda, insomma, si complica ulteriormente dopo che nei giorni scorsi Nokia ha minacciato di non concedere i suoi brevetti essenziali per la realizzazione delle nano-Sim se dovesse vincere la proposta di Apple.

Questo progetto, sostiene Nokia, non risponde ai necessari requisiti tecnici poiché la nuova scheda richiederebbe un cassettino ad hoc per l’alloggiamento e quindi costringerebbe i costruttori ad apportare modifiche ai dispositivi.

Ma anche il progetto Nokia – simile a una card microSD – potrebbe necessitare di brevetti depositati da SanDisk e detenuti da un consorzio formato insieme a Panasonic e Toshiba. Il consorzio ha già fatto sapere che potrebbe non concedere i suoi brevetti il che potrebbe dare vita a un nuovo contenzioso legale se Nokia dovesse usare quelle tecnologie.

 

Apple, dal canto suo, ha promesso che concederà l’utilizzo delle tecnologie legate al suo progetto gratuitamente in caso di vittoria.

Una promessa cui Nokia non crede e che sarebbe tesa solo a sminuire la proprietà intellettuale di altre aziende coinvolte nel processo di standardizzazione.

 

Non riuscendo a uscire fuori da questa empasse, la riunione di giovedì si è chiusa con un nulla di fatto e quindi il voto – secondo il quotidiano francese Les Echos – è stato rimandato di 30 giorni, così come previsto dal regolamento ETSI.

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