Che cosa prevede e quali effetti sta producendo in Europa il Gdpr? Come la nuova direttiva europea sul copyright cambia il diritto d’autore e la disciplina della responsabilità delle piattaforme web? Esistono incisive misure giuridiche e tecnologiche di contrasto al fenomeno delle fake news? In che modo i giudici stanno applicando il diritto all’oblio? A queste e a tante altre domande si trovano risposte esaurienti nell’ottava edizione del “Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione” di Ruben Razzante (ed.Cedam-Wolters Kluwer), di cui offriamo di seguito in anteprima il paragrafo del capitolo sul diritto all’oblio.
Dai menù “Impostazioni e Privacy” dei vari social network è possibile cancellare il proprio profilo e le informazioni che negli anni sono state inserite.
Facebook (e lo stesso fa Instagram) memorizza i dati personali dei suoi iscritti finché è necessario per fornire servizi e prodotti Facebook o finché l’account non viene eliminato. Si tratta di una determinazione caso per caso che varia in base a elementi come natura dei dati, motivo per cui vengono raccolti e trattati ed esigenze di conservazione legali oppure operative pertinenti. Ad esempio, quando si cerca qualcosa su Facebook, è possibile accedere ed eliminare tale richiesta dalla tua cronologia di ricerca in qualsiasi momento, ma il registro di questa ricerca verrà eliminato dopo 6 mesi. Se si invia una copia di un documento d’identità ufficiale per la verifica dell’account, la copia verrà eliminata dopo 30 giorni dall’invio. È possibile disabilitare temporaneamente l’account o eliminarlo de tutto. Quando si elimina un account, Facebook cancella gli elementi pubblicati, come foto e aggiornamenti di stato, e non sarà più possibile recuperare queste informazioni. Le informazioni che le altre persone hanno condiviso non fanno parte dell’account e non verranno eliminate. Se non si desidera eliminare l’account, ma si vuole smettere temporaneamente di usare i prodotti, è possibile scegliere di disattivarlo. Per eliminare un account in qualsiasi momento, è possibile accedi alle impostazioni di Facebook e alle impostazioni di Instagram. Occorre ricordare che quando si elimina l’account non viene cancellato ogni contenuto in tempo reale: «L’eliminazione di tutti i contenuti che hai pubblicato, come foto, aggiornamenti di stato o altri dati memorizzati sui sistemi di backup, potrebbe richiedere fino a 90 giorni dall’inizio del processo di eliminazione. Tali informazioni sono inaccessibili alle altre persone che usano Facebook durante il processo di eliminazione», si legge nelle informative per gli utenti.
Con la chiusura dell’account LinkedIn, l’utente cancella in modo definitivo il profilo e non potrà più accedere a tutte le tue informazioni su LinkedIn attraverso il sito. Non avrà più accesso ai collegamenti né alle informazioni inserite nel profilo che non sarà più visibile su LinkedIn. I motori di ricerca come Yahoo!, Bing e Google possono comunque mostrare le informazioni temporaneamente a causa del loro modo di raccogliere e aggiornare i propri dati di ricerca. Tutte le segnalazioni e le conferme di competenze raccolte sul proprio LinkedIn verranno definitivamente perse. È possibile scaricare una copia dei dati personali prima di chiudere l’account. Nella maggior parte dei casi, si può riaprire l’account entro 20 giorni dalla sua chiusura, ma non sarà comunque possibile recuperare tutti gli elementi, come le conferme di competenze e segnalazioni, gli inviti ignorati o in sospeso, alcuni elementi seguiti (influencer, aziende ecc.) e l’iscrizione ai gruppi. Se si ha un abbonamento Premium, bisogna riportarlo a Basic e poi procedere all’eliminazione.
Per quanto riguarda Twitter, l’utente “base” ha 30 giorni per ripensarci senza che venga perso alcun contenuto, mentre per gli utenti verificati il periodo di tempo arriva addirittura un anno. Si può tuttavia far sì che “i dati vengano eliminati prima”, modificando lo stato del profilo da pubblico a protetto prima di disattivarlo, in modo da rimuovere lo stato “verificato” dall’account.
Eliminare le informazioni di un account Google (e-mail, video di YouTube, Google Maps ecc.) è un procedimento diviso per step. Al primo passaggio, la piattaforma informa che tutte le informazioni andranno perse, dalle e-mail, ai calendari, fino alle foto, così come l’accesso ai servizi Google a cui si accede con quell’account, ad esempio Gmail, Drive, Calendar o Play e agli abbonamenti eventualmente acquistati, i dati di Chrome. Nel secondo passaggio si viene invitati a controllare e scaricare i propri dati personali. Nel terzo e ultimo passaggio si accede alla pagina dedicata alla cancellazione di tutti i dati. Nel momento della cancellazione dell’account Google, Big G avvia la procedura di rimozione delle informazioni sull’utente innanzitutto, rendendo i dati invisibili e inutilizzabili per personalizzare i servizi su Google. Segue un procedimento per eliminare completamente e in modo sicuro i dati dai sistemi di archiviazione che richiede in genere due mesi circa. Spesso la procedura include un periodo di recupero di massimo un mese per consentire di ripristinare i dati in caso di rimozione accidentale. I servizi Google utilizzano spazio di archiviazione di backup criptato con un’ulteriore misura di protezione per ripristini di emergenza. I dati potrebbero rimanere memorizzati su questi sistemi fino a 6 mesi.
Ruben Razzante è docente di diritto dell’informazione, diritto europeo dell’informazione e diritto della comunicazione per le imprese e i media presso l’Università Cattolica di Milano e la Lumsa di Roma, giornalista professionista e consulente di importanti multinazionali, studi legali e associazioni di categoria.