Italia
“Excellent”: così il Commissario Ue per l’Agenda Digitale Neelie Kroes ha definito i 5 pilastri della strategia digitale di Confindustria Digitale: Sviluppo della domanda pubblica e privata di servizi on line; Investimenti infrastrutturali; Ecosistema internet; Creazione di un vero mercato di Venture capital; Formazione dei lavoratori non nativi digitali.
Se “L’Italia andrà avanti su questa strada sarò felice di tornare”, ha detto la Kroes, oggi nel nostro Paese per partecipare all’Italian Digital Agenda Annual Forum all’Auditorium di Roma e incontrare i sei gruppi di lavoro che stanno lavorando alla stesura dell’Agenda Digitale italiana.
“Investire nelle tecnologie ICT paga perchè garantisce un ritorno maggiore della gran parte degli altri investimenti” e non c’è da meravigliarsi del fatto che le tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione rappresentino già la metà della crescita della produttività europea, ha affermato in apertura del suo discorso.
Ovunque si guardi, internet offre nuove opportunità online: “la gente lo usa per connettersi con amici e parenti lontani, per costruire competenze o cercare lavoro. Le aziende usano l’eCommerce per sviluppare nuovi prodotti e servizi e per vendere in nuovi mercati. I governi per fornire ai cittadini servizi più economici, veloci ed efficaci”.
Entro il 2016, secondo la Kroes, i canali online potrebbero rappresentare oltre il 10% della spesa al dettaglio e oltre il 25% della pubblicità. Un numero sempre maggiore di dispositivi sarà collegato in rete e ci saranno nuovi servizi come l’eHealth che offriranno migliori risultati a costi inferiori.
Investire in ICT è insomma un imperativo finanziario e politico, non solo per l’Italia ma in particolare per il nostro Paese e la Kroes propone tre vie.
La prima: investire nelle competenze digitali per uscire da questa fase di terribile disoccupazione giovanile: si stima che entro il 2015, il 90% dei posti di lavoro richiederà competenze informatiche e per quella data, il numero di persone con ‘eSkill’ dovrebbe arrivare a 5,26 milioni.
L’Europa, tuttavia, risente sempre di più di una carenza di personale specializzato nelle ICT: entro il 2015 mancheranno ben 700.000 operatori aventi competenze in tale settore.
E questa, ha detto la Kroes, “E’ un’opportunità enorme per l’Italia e i suoi giovani, perchè la percentuale di laureati in informatica in Italia è un terzo degli altri maggiori paesi dell’Europa occidentale”.
Nel nostro Paese, sottolinea quindi il Commissario, “il 41% degli adulti non ha mai usato internet e sta dunque perdendo tutte le opportunità offerte dalla rete”. Si tratta di un dato da due a tre volte superiore ai livelli di Francia, Germania e Regno Unito.
Ecco, quindi, perchè bisogna investire per rendere ogni italiano digitale, per far sì che ogni cittadino tragga benefici da queste opportunità sociali ed economiche, che i governi possano risparmiare miliardi di euro e che le aziende si aprano a nuovi mercati.
La seconda via passa dal al completamento del mercato unico digitale e dalla banda larga per tutti, che potrebbe apportare un ‘jackpot’ da 110 miliardi di euro all’anno all’economia e di cui l’Italia dovrà avvantaggiarsi.
“Il mercato unico è davvero gioiello della corona d’Europa. E come lo stesso professor Monti ha ammesso, oggi ne abbiamo bisogno più che mai”, ha detto la Kroes, sottolineando la necessità di abbattere ogni barriera che impedisca ai consumatori di acquistare quello che vogliono – quando vogliono e da dove vogliono – e che strangoli l’innovazione decimando le economie di scala.
Tuttavia, ha affermato la Kroes, “non possiamo contare su un’infrastruttura vecchia di decenni per risolvere questo problema: abbiamo bisogno di nuovi investimenti per rimuovere quei vincoli e rafforzare la nostra economia”.
La situazione dell’Italia, purtroppo, non è certo brillante: nel nostro paese, la penetrazione della banda larga è inferiore di 10 punti percentuali rispetto ai livelli di Francia e Germania, il che vuol dire che il nostro Paese “sta rinunciando a un ulteriore 1-1,5% di PIL”, ha sottolineato ancora il Commissario.
La terza cosa di cui abbiamo bisogno è di continuare a investire nell’innovazione: “Tutti o grandi vantaggi dell’ICT – nuove tecnologie, nuovi strumenti e nuove tecniche – non sono arrivati per caso”, ma dalla ricerca e dall’innovazione che sono “i principali driver della futura crescita e produttività”.
Perchè c’è bisogno di tutti questi investimenti? “Perché in quasi tutti i settori, dai trasporti al turismo alla televisione, le nostre imprese stanno andando verso il digitale”, ha detto la Kroes sottolineando che in futuro tutta l’economia – aziende, talenti, codici – sarà connessa e dove non sarà così le aziende ne soffriranno, tanto più a fronte della competitività in questo senso di altre aree del mondo, dall’India alla Silicon Valley.
“Ecco perché mi rallegro per lo slancio del governo italiano. Accolgo con favore l’Agenda Digitale Italiana, che porta ulteriormente avanti la nostra visione europea. Accolgo con favore l’enfasi che il governo pone giustamente sul mercato unico digitale. E accolgo con favore gli investimenti che l’Italia sta facendo nelle nuove iniziative connesse, come il miliardo di euro previsto per la realizzazione delle smart city”.
“Questi sono i miei ingredienti per il successo dell’ICT: forti finanziamenti per l’innovazione e la ricerca, un mercato solido e competitivo, l’iniziativa Connecting Europe Facility e i digital champion in tutta Europa. Insieme possono garantire che i nostri cittadini abbiano gli strumenti per cogliere le opportunità, che le nostre aziende abbiano le reti e le strutture per stare avanti alle altre a livello globale e che, nell’era digitale, l’Europa sia un continente connesso e competitivo”, ha concluso la Kroes.