CINA: scandalo travolge Partito comunista, chiusi 42 siti web e cancellati 210.000 messaggi

di Flavio Fabbri |

VINTI

L’omicidio di un uomo d’affari britannico, Neil Heywood, l’incriminazione di una donna, Gu Kilai, moglie di un alto funzionario del Partito Comunista cinese, Bo Xilai, con l’espulsione di quest’ultimo per alto tradimento, sono i motivi che hanno spinto il Governo di Pechino a reprimere duramente, ancora una volta, internet e i suoi siti d’informazione.

 

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Xinhua, sono almeno 42 i siti web oscurati ed oltre 210 mila i messaggi cancellati dalla rete per ordine del SIIO (State Internet Information Office). L’organo di controllo è dovuto intervenire, da metà marzo a oggi, per i continui rumors relativi alla storia dei coniugi Xilai e a ciò che sarebbe accaduto negli uffici del Partito.

 

Dal 10 aprile scorso, infatti, Bo Xilai è stato sospeso dal Central Committee of the Communist Party of China (CPC), mentre un’indagine interna dovrà accertare la sua posizione nella vicenda giudiziaria. Una storia di interessi economici poco chiari che vede coinvolti l’uomo d’affari britannico ucciso, la moglie e il figlio del politico, più altre persone in attesa di vedere chiarita la propria posizione.

 

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