Nokia: rosso peggiore del previsto. Le vendite di smartphone giù del 52%

di Alessandra Talarico |

Nel trimestre Nokia ha venduto 11,9 milioni di smartphone a un prezzo medio sceso del 2% su base annua a 143 euro. In totale, il gruppo ha venduto 82,7 milioni di dispositivi a fronte dei 108,5 milioni dello stesso periodo nello scorso anno.

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Stephen Elop

Lo aveva preannunciato, Nokia, che la concorrenza avrebbe avuto un impatto negativo sui conti del trimestre, ma la realtà è stata anche peggiore del previsto: il gruppo finlandese ha registrato tra gennaio e marzo una perdita netta di 929 milioni di euro (a fronte dell’utile di 439 milioni dello stesso periodo 2011). La perdita operativa è stata di circa 1,34 miliardi.

Un rosso che va oltre le previsioni degli analisti, che attendevano perdite per 554 milioni di euro. Il fatturato risulta invece in calo del 29% a 7,23 miliardi di euro dai 10,3 miliardi dello scorso anno.

 

Il fatturato della divisione Devices & Service è sceso del 40% anno su anno e del 29% rispetto al trimestre precedente, attestandosi a 4,2 miliardi. Le vendite di smartphone – a quota 11,9 milioni di unità e a un prezzo medio sceso del 2% su base annua a 143 euro – sono peggiorate del 52% rispetto ai 24,2 milioni stesso periodo del 2011 e del 38% su base trimestrale, generando 1,7 miliardi.

Ma la competizione, così come aveva previsto la società, è stata feroce anche nel comparto dei cellulari tradizionali, che ha perso il 32% rispetto allo scorso anno e il 24% rispetto all’ultimo trimestre 2011.

Il prezzo medio dei cellulari si è attestato a 33 euro rispetto dei 40 euro dello scorso anno.

In totale, il gruppo ha venduto 82,7 milioni di dispositivi a fronte dei 108,5 milioni dello stesso periodo nello scorso anno.

Nelle scorse settimane, inoltre, la conferma che dopo 14 anni di leadership sul mercato mondiale dei telefonini, Nokia ha perso il primato superata da Samsung.

 

La settimana scorsa, la società aveva annunciato un margine operativo inferiore del 3% sul pareggio previsto in precedenza e lo stesso dato dovrebbe confermarsi anche per il trimestre in corso.

 

Per rimediare a quella che sembra una discesa senza fine, provocata secondo il Ceo Stephen Elop da “sfide competitive più grandi del previsto”, la società ha annunciato nuovi sostanziali tagli ai costi, oltre alle dimissioni del responsabile vendite, Colin Giles, che lascerà il suo incarico da fine giugno.

 

Commentando i risultati, Stephen Elop, ha sottolineato che Nokia sta “navigando attraverso una significativa transizione societaria in un ambiente industriale che continua ad evolversi e cambiare rapidamente”. Elop ha parlato dei “progressi maturati nell’ambito della nuova strategia”, ma ha anche sottolineato l’inattesa complessità delle sfide competitive.

Riferendosi quindi al lancio anticipato dei nuovi smartphone Lumia, Elop ha parlato di “un risultato disomogeneo”, con vendite oltre le attese negli Usa e un’adozione, invece, più lenta in mercati impegnativi come ad esempio il Regno Unito.

Il Ceo ha quindi ricordato i cambiamenti strutturali in atto sui prezzi di vendita nel settore e la sfida dei dispositivi ‘full-touch’ sui cellulari tradizionali.

Per colmare le lacune nel portfolio prodotti, Elop ha annunciato un ulteriore rinnovamento della piattaforma Series 40 e il rafforzamento dell’intera line-up nel corso del secondo trimestre 2012.

 

“Percepiamo – ha affermato Elop – l’urgenza di accelerare la nostra strategia e, dopo il cambiamento di passo segnato col lancio dei Lumia 610 e Lumia 900 nel primo trimestre, proseguiremo espandendo la copertura del mercato, aumentando la pubblicità, introducendo nei nostri device le caratteristiche richieste dai clienti e ampliando le nostre attività di commercializzazione. Allo stesso tempo – ha proseguito – abbiamo concentrato i nostri sforzi nel segmento low-end sia del settore di smartphone che in quello dei cellulari tradizionali, così da migliorare i risultati e mantenere la disponibilità di liquidi”.

 

“Siamo fiduciosi nella nostra strategia e concentrati nel dare risposte urgenti urgenza nel breve termine e nel creare valore per gli azionisti nel lungo termine”, ha concluso.

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