Diritto d’autore: quand’è che un film diventa di pubblico dominio?

di Raffaella Natale |

L’Osservatorio europeo dell’audiovisivo pubblica l’ultimo numero di IRIS dedicato alla durata del copyright sulle opere audiovisive.

Unione Europea


Cinema

Quando i capolavori cinematografici cessano di appartenere ai loro autori per diventare di pubblico dominio?

In occasione del prossimo Festival di Cannes (16-27 maggio), l’Osservatorio europeo dell’audiovisivo pubblica un nuovo Rapporto IRIS, dedicato appunto alla durata del diritto d’autore su un’opera audiovisiva.

In un articolo a firma di Christina Angelopoulos, Istituto di diritto dell’informazione di Amsterdam, si analizza il quadro giuridico che determina la durata della protezione dei diritti di proprietà intellettuale riguardanti le opere cinematografiche e audiovisive.

E’ la Direttiva Ue Copyright Term che stabilisce la durata del diritto d’autore sulle opere europee. In sostanza secondo le norme Ue queste opere diventano di pubblico dominio 70 anni dopo la morte dell’autore.

Tuttavia diversi Paesi europei, come Francia, Spagna o Regno Unito, possono ricorrere eccezionalmente a disposizioni transitorie, accordando un termine diverso.

In Spagna, per esempio, la regola degli ’80 anni dopo la morte dell’autore, che è anteriore alla Direttiva, resta applicabile alle opere create prima del 1987.

 

Per quanto riguarda la questione dei diritti relativi ai film, l’autore spiega che la Direttiva punta ad armonizzare le regole relative alla durata di protezione dei tre diritti connessi alle opere audiovisive: i diritti dei produttori, quelli degli artisti che appaiono nel film e quelli degli operatori di broadcasting. Ciascuno di questi diritti è protetto per 50 anni.

Christina Angelopoulos indica infine le diverse ‘trappole’ nascoste dietro il calcolo della durata di protezione prima di poter dichiarare che un’opera audiovisiva sia di pubblico dominio.

A dispetto del tentativo di istaurare condizioni uguali per tutti sulla base della Direttiva, le eccezioni alle regole e le trasposizioni alcune volte innovative delle regole nel diritto nazionale, fanno sì che la desiderata armonizzazione non venga raggiunta.

La Angelopoulos sottolinea la complessità risultante dalla diversità dei diritti legati alle opere cinematografiche e rileva che “per determinare precisamente se un film è diventato di pubblico dominio, è assolutamente necessario individuare tutti i diritti correlati e determinare la durata di protezione per ciascuno di questi”.

 

La sezione Reporting di questo nuovo numero di IRIS plus propone gli ultimi articoli dell’Osservatorio sulla legislazione europea in materia di diritto d’autore, in particolare nel campo della digital economy e dello sfruttamento delle opere online.

Focus anche sulla proposta della Commissione Ue per una Direttiva sulle opere orfane e la consultazione pubblica su sfide e opportunità per i media audiovisivi nell’era di internet.

 

La sezione Zoom di questa nuova pubblicazione propone uno Studio sulle leggi statunitensi riguardanti i diritti d’autore sulle opere audiovisive.

Jane Ginsburg, della Columbia University, fornisce un’analisi cronologica della durata del diritto d’autore sui film realizzati prima del 1923, durante i periodi 1923-1963 e 1964-1977 e dopo il 1978.

Questa sintesi mette in luce le numerose tappe che restano ancora da raggiungere prima di poter stabilire in modo fermo e categorico la durata di protezione di un’opera audiovisiva.

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