Finlandia
Nokia è pronta a vendere i gioielli di famiglia per salvarsi dal declino. La società finlandese starebbe infatti per vendere alla private equity Permira il brand Vertu, noto per i cellulari di lusso rifiniti a mano per conto dei grandi marchi del lusso – da Hugo Boss a Valentino e Ferrari – e venduti a cifre esorbitanti (da 4 mila fino a oltre 200 mila euro).
Lo ha rivelato il Financial Times, secondo cui la società intende cedere gli asset non strategici per ottimizzare i costi e finanziare la risalita nel settore dei cellulari e degli smartphone, in entrambi i quali è stata definitivamente surclassata da Samsung (Leggi articolo Key4biz), in attesa dell’uscita dei primi Windows Phone.
Vertu, che ha sede a Church Crookham nell’Hampshire, venne fondata nel 1998, dal designer Nokia Frank Nuovo, che ha coinvolto nel progetto un team di esperti provenienti da diversi settori (dall’ingegneria aerospaziale all’oreficeria) per fare breccia nel settore dei cellulari super lusso.
Dalla sua vendita, che verrà gestita da Goldman Sachs, Nokia conta di incassare circa 200 mila euro. Anche un’altra private equity, la EQT, si sarebbe mossa in vista di un’acquisizione ma i colloqui sarebbero stati infruttuosi.
Secondo il quotidiano londinese, il valore di Vertu starebbe nel brand più che nella tecnologia, e nella possibilità di puntare sui ricchi mercati asiatici e mediorientali.
Vertu dispone di punti vendita in 60 paesi e genera un fatturato annuale tra 200-300 mila euro.
Nokia, dal canto suo, ha rassicurato gli investitori dopo il doppio recente downgrading da parte delle agenzie Fitch e Standard & Poor’s, che hanno portato il rating del gruppo finlandese a ‘BB+’ da ‘BBB-‘, facendola scivolare in quella che viene definita “junk”, ovvero spazzatura.
“Stiamo agendo rapidamente per posizionare Nokia per la crescita e il successo”, ha spiegato il direttore finanziario Timo Ihamuotila, aggiungendo che a marzo la società ha generato un flusso di cassa lordo di 9,8 miliardi di euro e una posizione di cassa netta di quasi 5 miliardi.