Regno Unito
Buoni risultati per la pay-Tv britannica di Rupert Murdoch, BSkyB, che nonostante il contesto economico difficile ha registrato un aumento degli utili nei primi nove mesi dell’esercizio 2011-2012.
L’utile netto è cresciuto del 19% a 689 milioni di sterline (circa 844 milioni di euro) nei nove mesi archiviati il 31 marzo.
Solo nel terzo trimestre i nuovi utenti della piattaforma satellitare sono stati 78 mila su un totale di 10,55 milioni di famiglie già abbonate.
Il CEO Jeremy Darroch ha parlato di un ‘buon inizio d’anno’, sebbene permangano le difficoltà economiche del Paese.
Nel Regno Unito, ufficialmente in recessione, il potere d’acquisto dei consumatori resta sotto la pressione di un’inflazione sempre più elevata, della disoccupazione e del piano di austerity avviato dal governo.
Proprio ieri l’Autorità Britannica delle tlc, l’Ofcom, ha dichiarato che continuerà a studiare il dossier BSkyB, per valutare se l’operatore potrà mantenere la licenza di trasmissione alla luce delle conclusioni dell’indagine condotta della commissione parlamentare sul caso delle intercettazioni telefoniche.
News Corp, la holding che fa capo al magnate dei media Rupert Murdoch, possiede il 39,1% di BSkyB e lo scorso anno ha dovuto rinunciare al piano d’acquisto delle restanti quote per via della tempesta politico-mediatica che s’è sollevata dopo lo scoppio dello scandalo sulle intercettazioni commesse dal tabloid News of the World, chiuso l’estate scorsa.
BSkyB ritiene che debba mantenere la licenza per via dell’alta audience che registra nel Regno Unito, per il numero degli occupati, le ricadute in termini economici che genera nel Paese, come anche il suo rispetto delle regole e i suoi elevati standard di governance.
Sul rapporto della commissione parlamentare in merito alle intercettazioni telefoniche, pubblicato ieri, News Corp ha lamentato in una nota che è stato accompagnato da commenti ‘ingiustificati e imparziali’.
La società riconosce che dal documento sono emerse ‘dure verità’ e ‘gravi colpe’ sono state attribuite al tabloid News of the World.
“La nostra risposta è stata troppo lenta e troppo difensiva e nel 2009 alcuni nostri dipendenti hanno indotto in errore la commissione (parlamentare)”, si legge ancora nel comunicato.
Ma all’analisi della commissione, sottolinea ancora News Corp, “sono seguiti commenti che giudichiamo, così come alcuni membri della stessa commissione, ingiustificati e largamente imparziali”.
La commissione parlamentare ha concluso che Rupert Murdoch “non sia adatto a dirigere un grande gruppo internazionale” come il suo, una critica che alcuni dei membri si sono rifiutati di condividere.
Un Rapporto, quello della commissione, che ha aperto profondi conflitti anche tra deputati laburisti, conservatori e liberal-democratici.
Le conclusioni finali sono state infatti adottate da col voto favorevole di 6 membri contro 4, i conservatori.