Diritto d’autore: nessun Regolamento, l’Agcom fa dietrofront. ‘Faciant meliora sequentes!’

di Raffaella Natale |

Enzo Mazza (FIMI): ‘Calabrò ha consegnato la maglia dell'Agcom agli ultras della pirateria’. Marco Polillo (Confindustria CI): ‘Siamo sgomenti’.

Italia


Diritto d'autore

Il presidente Corrado Calabrò non ha fatto in tempo a finire di presentare la relazione sugli  ultimi sette anni di attività dell’Agcom, oggi al Senato, che s’è nuovamente infiammata la polemica sul diritto d’autore.

L’Autorità, ha detto Calabrò, ha il merito di aver avviato trasparentemente un dibattito sulla protezione del diritto d’autore online in un panorama legislativo che vede una legislazione vecchia di settanta anni.

“Non abbia timori il popolo della rete!”, ha commentato il presidente, sottolineando che “l’Agcom ha dimostrato di saper conciliare antinomie che coinvolgono nevralgicamente diritti basilari” e “con lo stesso equilibrio e senso della misura saprà conciliare il diritto alla libera circolazione del pensiero sulla rete nelle nuove forme della tecnologia col diritto d’autore”.

 

Oggi internet, ha evidenziato il presidente dell’Authority, ha “un’insostituibile funzione informativa, ma nessun diritto è senza limiti. Il diritto alla libertà di navigazione marittima non ha comportato il diritto alla pirateria”.

 

A questo punto Calabrò ha, però, fatto riferimento all’azione del governo e in particolare all’intesa che l’esecutivo adottasse una norma di interpretazione autentica sulla competenza dell’Agcom, in particolare per la tutela del diritto d’autore online.

Il presidente ha definito tale norma “non indispensabile“, tuttavia ha aggiunto che senza di questa, vista la delicatezza della materia, “noi – almeno in questa Consiliatura – non ci sentiremo tenuti alla deliberazione del regolamento, pur così equilibrato, che abbiamo predisposto e messo a punto con ampia consultazione“.

 

Pare proprio che l’Autorità ci abbia ripensato un’altra volta, nonostante lo stesso Calabrò, nella recente audizione alla Commissione bicamerale sulla contraffazione e la pirateria, avesse dichiarato: “Posso assicurare che prima della fine del mandato, il Regolamento verrà messo all’ordine del giorno del Consiglio e adottato” (Leggi Articolo Key4biz).

 

“L’incomprensibile dietrofront del Presidente Calabrò lascia sgomenti”, ha detto senza mezzi termini il presidente di Confindustria Cultura Italia Marco Polillo.

“Non avremmo mai creduto che un ‘uomo delle istituzioni’ si lasciasse influenzare da cattivi consiglieri e dagli estremisti della rete che pretendono un web anarchico dove è possibile calpestare ogni forma di diritto”.

“A causa dell’inerzia dell’Agcom – ha aggiunto Polillo – si è allargato lo ‘spread’ tra legalità e pirateria su internet”.

 

Il report 301 del Governo USA, ha sottolineato ancora il presidente di Confindustria Cultura Italia, conferma il nostro Paese nella watch-list degli stati a più alto tasso di pirateria e contraffazione, puntando il dito sull’incapacità di adottare un regolamento tecnico per contrastare più efficacemente le violazioni della proprietà intellettuale sulle reti digitali.

“Per questo chiediamo con forza al Governo e alla prossima Autorità – ha concluso Polillo – di mettere il tema al primo posto in agenda e potenziare il nostro sistema di risposta alla diffusione illegale di opere dell’ingegno”.

 

Anche il presidente FIMI, Enzo Mazza, ha espresso “profonda delusione” per la relazione di fine mandato Agcom presentata stamani.

“Il presidente Calabrò – ha commentato Mazza –  ha oggi di fatto sancito la resa dell’Autorità, consegnando virtualmente la maglia dell’Agcom agli ultras della pirateria“.

 

Mazza ha snocciolato alcuni dati: in Italia, secondo Comscore, circa il 26% degli utenti di internet accede ai servizi illegali; sempre nel nostro Paese, per Deloitte, nel primo trimestre del 2012 la musica online ha superato il 30% del totale mercato, con una crescita del 44%.

 

“Proprio in questa fase – ha commentato il presidente della FIMI – sarebbe stato necessario dare un segnale all’offerta illecita con un provvedimento coraggioso. Alla fine però abbiamo assistito a un discutibile dietrofront che di certo non ha messo in buona luce il nostro Paese nei confronti dei principali partner commerciali stranieri”.

 

Un punto a favore quindi della colazione politica che ha fortemente osteggiato il Regolamento Agcom – Vincenzo Vita, Marco Perduca e Luigi Vimercati in testa – e che ha sempre sostenuto che la disciplina di una materia così delicata fosse di competenza parlamentare (Leggi Articolo Key4biz).

 

Posizione del resto condivisa anche dal consigliere Agcom, Nicola D’Angelo, che ha più volte sottolineato “l’inopportunità di intervenire in via amministrativa su un tema, che negli altri paesi viene regolamentato con provvedimenti di legge“. Oltre a evidenziare la preoccupazione che “forme di controllo della rete ne possano mettere a rischio la libertà” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Oggi abbiamo forse, e ripeto forse, un’unica certezza: questa Agcom non adotterà il controverso Regolamento antipirateria.

“Faciant meliora sequentes!”, ha detto Calabrò, concludendo la Relazione. Speriamo.

 

Per maggiori informazioni:

Bilancio di mandato 2005-2012

Presentazione del presidente Corrado Calabrò

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