Italia
“E’ con preoccupazione che leggiamo quanto dichiarato da Assocontact (leggi articolo Key4biz) riguardo la gara aperta da Enel per una commessa da 50 milioni di euro che, così formulata, non ripagherebbe al vincitore il costo del lavoro e degli investimenti necessari a garantire il servizio“, così una nota della segreteria nazionale Slc Cgil.
“Come SLC-CGIL da tempo denunciamo come le politiche di massimo ribasso applicate dai committenti stiano seriamente mettendo a rischio un settore che da lavoro a svariate migliaia di donne e uomini, spesso in zone del Paese dove certo non abbondano le offerte di occupazione dignitosa e stabile.”
“Colpisce e sconcerta poi che un’azienda pubblica del valore e dell’importanza di Enel sia fra quelle che più si distinguono in questa politica miope – prosegue la nota.
“E’ ormai giunto il tempo che si riapra il confronto su un settore, quello dei call center, che solo cinque anni fa ha conosciuto una stagione di stabilizzazione che ha dato contratto e diritti a più di 25000 persone e che oggi rischia seriamente di ripiombare nella precarietà, trascinando con se le speranze e le sacrosante aspirazioni di migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori – conclude Slc Cgil. Chiediamo a Enel di ripensare radicalmente la propria politica di assegnazione delle gare ed al Governo di riconvocare in tempi rapidi il tavolo di confronto sui call center che, ormai due anni orsono, aveva prodotto un documento, condiviso dalle parti sociali per il rilancio del settore.”