L’onda anomala dei media

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Il rischio ambientale tra realtà e rappresentazione

REPORT

Di Sapienza Università di Roma

Pubblicato: maggio 2012

Pagine: 336

Prezzo: 37,00

 

Dall’11 settembre del 2001 in poi, l’immaginario della catastrofe si riversa in diretta dalla vita quotidiana alla scena televisiva, radiofonica, web, etc. Tsunami, terremoti, valanghe, uragani e alluvioni rimbalzano senza filtri simbolici dalla realtà agli schermi, e da questi precipitano sulla vita moltiplicando il loro carico di paure e inquietudine.

 

Ma, a differenza del rischio terrorismo che, come nel caso dell’attentato alle Twin Towers, può essere esorcizzato con l’esibizione del potere e metabolizzato attraverso le rappresentazioni pubbliche, le ansie per la furia della natura non si cancellano facilmente e lasciano nel cuore delle persone una sensazione di insicurezza diffusa e insieme di fatalistica impotenza.

 

Questo libro (edito da Franco Angeli) è direttamente frutto della ricerca interdisciplinare “La catastrofe ambientale tra realtà e rappresentazione. Vecchi e nuovi movimenti collettivi alla prova della comunicazione“, coordinata e curata da Mihaela Gavrila. Il volume indaga sul ruolo dei media nelle dinamiche che scatenano la paura, e si interroga su quali strategie comunicative si possono mettere in campo per trasformare uno scenario catastrofico hard , che atterrisce e paralizza, in una rappresentazione della natura che mette in gioco la sostenibilità e chiama in causa la responsabilità dei singoli. Per vivere l’ambiente né come miracolo né come trauma ma come bene comune, da coltivare individualmente e tutti insieme.

 

Mihaela Gavrila è ricercatrice e professore aggregato presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma dove insegna Processi culturali e comunicativi e Giornalismo radiotelevisivo. Coordina, dal 2005, il Master in linguaggi, produzione e marketing della radio, organizzato in collaborazione con Radio Rai, ed è responsabile di RadioSapienza. È membro del Comitato scientifico della Fondazione Catalano e Segretario della Sezione Processi e Istituzioni Culturali dell’AIS. Svolge attività di ricerca su stili di vita, mutamento sociale, consumi culturali e media. Per FrancoAngeli ha già pubblicato: Quella deficiente della TV. Mainstream Television e Multichannel (con Francesco De Domenico e Augusto Preta, 2003), La Crisi della Tv. La Tv della Crisi. Televisione e Public Service nell’eterna transizione italiana (2010).

 

La ricerca si propone di mettere a punto una prima versione degli strumenti necessari per uno studio delle dinamiche mediali e socioculturali relative alle reazioni alla paura della mutazione ambientale globale e della catastrofe naturale (insistendo soprattutto sulla situazione europea e americana) anche rispetto alle altre paure collettive che sembrano caratterizzare l’attuale mondo globalizzato (terrorismo in primis). Il tutto finalizzato alla progettazione di strategie comunicative e di intervento che possano incidere sul livello d’informazione e, soprattutto, sui comportamenti concreti dei soggetti. In particolare l’indagine si propone di fornire adeguati strumenti interpretativi e di intervento concreto per la comprensione e la gestione della crisi ambientale, a partire dalla sua rappresentazione mediatica e letteraria, nonché dalle spinte provenienti dal basso di movimenti collettivi che guardano ad un reale cambiamento degli stili di vita, nella direzione di incrementare il benessere individuale e collettivo. Un lavoro siffatto si baserà sul principio della necessaria sinergia (intorno alla competenza fondamentale del gruppo di ricerca, che ha esperienza di ricerca sui media, sull’immaginario metropolitano e post-metropolitano e sulla sociologia dell’ambiente) di ulteriori approcci e sensibilità disciplinari. In particolare si ritiene necessario dirigere gli sforzi intorno ad alcuni focus interconnessi, mirati al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

 

I. Mettere le basi di un archivio aggiornato e aggiornabile, un sistema operativo aperto costituito da documentazione di varie tipologie: cartacea (articoli su carta stampata e su riviste scientifiche, libri, romanzi, ecc), digitale (cd e dvd di fiction televisive, film e prodotti audiovisivi), letteratura scientifica, nazionale ed internazionale, sul tema oggetto dell’indagine, con particolare attenzione alla rappresentazione delle problematiche ambientali nella letteratura, nel cinema e nella fiction televisiva, ma anche per quanto riguarda l’evoluzione dei movimenti sociali legati all’ambiente.

 

II. Analizzare la semantica e la dinamica tipica del processo culturale relativo alla paura della mutazione ambientale. Verrà costruito un modello teorico generale, anche in relazione alle indagini descritte nei punti successivi, relativamente al livello simbolico, metaforico e mitologico, e relativamente allo scambio/produzione comunicativa fra attori sociali e media.

 

III. Analizzare le dinamiche ed i meccanismi di creazione dell’opinione pubblica in relazione all’evento improvviso (ad esempio l’alluvione) e all’evento graduale (come la desertificazione), da indagare con diversi metodi, dall’analisi dei contenuti mediali all’analisi sui dati secondari e alle metodologie qualitative. Si tratta di verificare se esiste una percezione del problema ambientale che nasce trasversalmente ai media, dalla percezione diretta del mondo; se il cambiamento climatico, ad es., risulta essere uno degli ultimi domini di un mondo globalizzato in cui l’esperienza diretta ha la stessa forza di quella mediata; oppure se anche qui è il martellamento dei media che eccita la nostra percezione del clima (per cui non è che le estati siano più calde ma siamo noi che le percepiamo più calde) annullando addirittura la nostra capacità di ricordare esperienze elementari come il caldo, il freddo, la frequenza di precipitazioni ecc.

 

IV. Analizzare, interpretare ed individuare indicatori rappresentativi relativi agli immaginari generati negli ambienti mediali e artistici tradizionali negli ultimi venti anni in Europa e negli Stati Uniti quali serbatoio di memoria e di identità: i film e gli standard narrativi; la televisione e le sue fiction; la letteratura e le arti figurative come campi sperimentali e trans-esperienziali.

 

V. Studiare le relazioni tra la semantica della paura, il consolidarsi di conoscenze scientifiche sulla mutazione ampiamente divulgate, l’evoluzione delle agende e delle teorie politiche ed economiche e il comparire improvviso di forme di religiosità millenarista e apocalittica, soprattutto negli Stati Uniti.

 

VI. Comprendere e ricostruire i trend delle principali trasformazioni avvenute nel mondo dei movimenti sociali, con particolare attenzione all’emergere di forme di aggregazione sociale e di dinamiche relative alla qualità della vita.

 

VII. Recuperare il punto di vista delle persone e dei testimoni privilegiati (politici, registi, produttori, scienziati, comunicatori), per meglio comprendere sia la percezione della catastrofe ambientale rappresentata dai media, sia l’evoluzione effettiva del problema e la relativa comunicazione dello stesso. Per raggiungere gli obiettivi generali della ricerca, un’area rilevante dei focus group e delle interviste verrà dedicata alla percezione e all’impatto dei nuovi movimenti collettivi sul cambiamento di prospettiva e sulle concrete pratiche sociali.

 

VIII. Progettare strategie comunicative coerenti con l’immaginario contemporaneo, mirate a promuovere una consapevolezza diffusa di essere tutti attori del processo di sviluppo sostenibile.

 

IX. Sperimentare un modello di lavoro collaborativo online, con l’obiettivo di garantire la sinergia tra le competenze ed i contributi di ciascun componente del gruppo di lavoro e per controllare in progress l’avanzamento della ricerca. In tal senso, il progetto intende adottare uno strumento per la collaborazione online (un Learning Content Management System tipo Dokeos).

 

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