Fa progressi alla Camera l’esame in seconda lettura del Disegno di Legge con norme per la concretezza delle azioni nella Pubblica amministrazione e la prevenzione dell’assenteismo, già approvato dal Senato a dicembre. Dalle commissioni Affari costituzionali e Lavoro è arrivato, ieri, il via libera all’articolo 2, che prevede, oltre al badge, l’introduzione di sistemi di verifica biometrica dell’identità (la scelta sarà solo per le impronte digitali e non anche il controllo dell’iride come erroneamente riportato ieri e oggi da molti giornali) e, contestualmente, anche la videosorveglianza per i furbetti del cartellino nelle Pa.
“Primo passo verso l’introduzione del controllo biometrico: con le impronte digitali stop alle truffe degli assenteisti”, ha commentato su Twitter la ministra della Pa Giulia Bongiorno.
Tra le novità, approvate dalla Commissioni della Camera, l’estensione delle impronte digitali e della videosorveglianza anche per gli accessi e le uscite nelle scuole. E quest’ultima norma ha scatenato una bagarre nella Commissione Cultura, tanto da costringere il presidente Luigi Gallo prima a sospendere la seduta poi a rinviarne la convocazione alla settimana prossima. Facendo ritardare di conseguenza anche l’approdo in Aula del testo previsto per il primo aprile.
“Quello che è successo in Commissione Cultura”, ha detto Gabriele Toccafondi (gruppo Misto-Civica Popolare-Ap), “è solo un antipasto di quello che avverrà in Aula”.
Marco Bussetti, ministro Istruzione: ‘Sono tutti contro la norma, non passerà’
“Sono favorevole ai controlli digitali all’ingresso delle scuole, ma non per questioni di controllo sull’assenteismo, piuttosto per ragioni di sicurezza. Un ministero deve sapere chi c’è all’interno di un edificio di 1.200 persone. Credo, però, che alla fine l’articolo 2 del decreto non passerà: sono tutti contro”.
L’ha affermato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, in un’intervista a ‘La Repubblica‘. La sensazione è che in Aula l’obbligo venga cancellato per le scuole, invece sarà valido per il resto della Pubblica amministrazione. In questo modo, con le impronte digitali e, contestualmente, anche la videosorveglianza in tutte le Pa, centrali e locali, non si terrà conto dei rilievi del Garante Privacy: “Misura eccessiva, occorre migliorare il Ddl”, ha detto Antonello Soro in audizione, ma il parere del Garante sarà obbligatorio prima dell’approvazione dei decreti attuativi. Il ministro Giulia Bongiorno ha trovato questa soluzione a uno dei dubbi sollevati dal Garante: “Il sistema che adotteremo trasforma l’impronta in caratteri alfanumerici, così il dato non sarà trasferito integralmente all’amministrazione, ma solo una parte”.