Europa
Uno dei fondatori del sito svedese Pirate Bay, uno dei più noti per il downloading illegale, condannato a 10 mesi di carcere, farà ricorso alla Corte di giustizia Ue, dopo il rifiuto della Corte suprema del suo Paese di accogliere il suo caso.
“Non abbiamo altra soluzione che portare il caso davanti alla Corte di giustizia europea”, ha detto Jonas Nilsson, legale di Fredrik Neij, in una nota pubblicata dal quotidiano Dagens Nyheter.
Neij era stato condannato in prima istanza nell’aprile del 2009 a un anno di prigione, prima che la pena venisse ridotta in appello nel novembre 2010 (Leggi Articolo Key4biz).
L’uomo deve inoltre versare 46 milioni di corone (5 milioni di euro) di danni e interessi per aver infranto le leggi sul diritto d’autore, insieme all’altro fondatore Peter Sunde e al principale finanziatore Carl Lundström, anche loro condannati a pene detentive.
Creato nel 2003, Pirate Bay, uno dei più noti siti tracker per BitTorrent al mondo, conta più di 35 milioni di utenti.
Per l’avvocato Nilsson, dichiarare colpevoli i responsabili di Pirate Bay per le attività illegali perpetrate da altri equivarrebbe a considerare la posta colpevole per la spedizione di pacchi con contenuti vietati dalla legge.
“Secondo noi, a Fredrik Neijè stato rifiutato il diritto alla libertà d’espressione“, ha scritto Nilsson, ricordando che la Convenzione europea dei diritti dell’Uomo assicura “ai cittadini svedesi la libertà di riceve e diffondere informazioni”.