Industria, building, energia, infrastrutture e trasporti si confermano mercati strategici per l’Italia, anche nel 2018. Secondo i nuovi dati presentati da ANIE Confindustria, la Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche, i quattro settori nel loro complesso, lo scorso anno, hanno continuato a fornire all’economia italiana un importante contributo generando oltre il 3% del PIL nazionale.
In generale, si legge in una nota diffusa oggi dall’associazione, dall’Elettronica ed Elettrotecnica si origina il 6% del fatturato aggregato del manifatturiero nazionale e il 7% delle esportazioni, occupando il 7% di addetti totali dell’industria manifatturiera e sostenendo con le proprie tecnologie ogni comparto industriale.
Dati positivi, che però non reggono con il contesto, sia nazionale, sia internazionale, che secondo ANIE è in progressivo deterioramento, a meno che non si intervenga subito: “Il trend della seconda metà dell’anno 2018, il dato sugli ordinativi, il rallentamento registrato sui mercati esteri di sbocco delle tecnologie di ANIE, e un più ampio contesto mondiale caratterizzato dalle tensioni in diversi paesi e dalla guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, destano preoccupazioni sulla ripresa del mercato interno ed esterno”, ha sottolineato Giuliano Busetto, Presidente di ANIE Confindustria.
La maggiore incertezza, interna e del contesto internazionale, ha portato a un deciso indebolimento nella seconda parte del 2018, che ha impattato significativamente sul ciclo di investimenti e sugli ordinativi: “L’indebolimento è confermato anche dall’indice PMI (Purchasing Manufactoring Index) che, negli ultimi mesi del 2018, è entrato in territorio negativo, restando sotto la soglia di 50 (indice 50=nessun cambiamento) anche a inizio 2019”.
Ad una crescita del 6.0% tra il primo semestre 2018 e il secondo 2017, è seguito nel II semestre 2018 un sensibile calo del 3,2% e l’andamento negativo si ripercuote anche in termini di esportazioni, con un significativo calo del 4% tra il II e il I semestre 2018 (rispetto invece ad una crescita del 3,7% tra i due precedenti semestri).
“Le politiche del Governo messe in atto fino ad oggi, non sono ancora sufficientemente concentrate sull’Industria e atte a sostenere una reale spinta alla ripresa economica che può avvenire soltanto attraverso un efficace sostegno agli investimenti privati nel manifatturiero ed agli investimenti pubblici nelle infrastrutture”, ha sottolineato Busetto.
“Chiediamo, quindi, al Governo misure urgenti che supportino gli investimenti privati (garantendo continuità al piano di investimenti in digitalizzazione come base per la competitività e l’innovazione tecnologica delle imprese italiane), che incentivino la spesa delle famiglie (nei meccanismi per attività di ristrutturazione ai fini della riqualificazione energetica degli immobili, loro sicurezza e sostenibilità ambientale), che sblocchino gli investimenti pubblici per la realizzazione di opere pubbliche, infrastrutture, trasporti ferroviari, fondamentali per il rilancio del Sistema Paese”.
Nel confronto europeo nel 2018, i settori ANIE mantengono un trend positivo, ma meno dinamico rispetto alla media EU (+5,5% la variazione del fatturato aggregato europeo nei settori dell’Elettronica ed Elettrotecnica contro il +6,5% del 2017) e anche rispetto all’anno precedente.
Guardando in avanti, al 2019 e oltre, L’Osservatorio ANIE evidenzia “una diminuzione dell’ottimismo rispetto all’andamento del fatturato totale per l’anno in corso”.
Solo il 39% delle aziende intervistate prevede un incremento nel primo semestre 2019 (vs II semestre 2018) rispetto al 61% dello scorso anno (rispetto al II semestre 2018, il 35% delle aziende intervistate prevede una crescita dell’export e il 37% una crescita del fatturato interno,).
Nel mese di gennaio 2019, infine, “i dati ISTAT segnalano per i settori ANIE un incremento del fatturato che, tuttavia riteniamo rappresenti un “rimbalzo” tecnico in un contesto che esprime minore potenziale, anche come segnalato dall’evoluzione del portafoglio ordini che nel 2018 ha visto un deciso ridimensionamento”.
Gli ordinativi, infatti, sono passati da una crescita congiunturale del 10,5% del primo semestre 2018 (rispetto al primo semestre 2017) a una netta frenata nella seconda parte dell’anno con un risultato pari al +0,1% (rispetto al II semestre 2017).