Nanoelettronica, mercato mondiale da 40 mld di dollari. Neelie Kroes: ‘Negli ultimi dieci anni, 700 mila nuovi posti di lavoro nella Ue’

di Raffaella Natale |

Il Commissario Ue ha, però, sottolineato l’importanza di azioni congiunte per poter competere a livello globale.

Unione Europea


Neelie Kroes

“L’ICT sta cambiando il nostro mondo. In un momento come questo, che ha profondamente bisogno di crescita economica, dall’innovazione elettronica può arrivare una forte spinta allo sviluppo“, grazie ai risultati prodotti dalla ricerca e alla capacità dell’industria di metterli in pratica, producendo benessere e occupazione. Lo ha dichiarato il Commissario Ue per la Digital Agenda, Neelie Kroes, intervenendo a Bruxelles al Forum di IMEC Technology.

 

Oggi il settore europeo delle micro e nanoelettronica vale quasi 40 miliardi di dollari, il 12% circa sul totale mondiale. Negli ultimi dieci anni, ha ricordato la Kroes, questo comparto e i settori correlati hanno prodotto oltre 700 mila nuovi posti di lavoro in Europa.

La nanoelettronica è, inoltre, un elemento chiave essenziale della tecnologia, perché fornisce gli strumenti e guida la produttività di quasi tutto il settore economico.

Dall’industria sanitaria alle automobili, i semiconduttori forniscono conoscenze e tecnologie che generano quasi il 10% del PIL mondiale,  ha indicato la Kroes. A Dresda, per esempio, le sovvenzioni pubbliche e i fondi per lo sviluppo regionale sono rientrati quasi quintuplicati in termini di tasse e revenue prodotte.  

 

L’Europa, in questo momento di depressione economica, ha bisogno di concentrarsi sulle future fonti di crescita, ha sottolineato la Kroes, “per consentire un impulso economico che ci mantenga competitivi a livello mondiale”.

Davanti al rischio di una disoccupazione di massa, è necessario creare “posti di lavoro qualificati per i giovani” e “trovare soluzioni che rendano i nostri servizi pubblici, come l’assistenza sanitaria, efficienti e sostenibili”.

 

In questa prospettiva, diventa fondamentale saper sfruttare le opportunità che ci offre l’elettronica. La Kroes ha quindi, fatto riferimento all’Internet delle cose che consente di collegare ogni dispositivo, dall’auto al frigo. “Più chip ovunque“, ha rilanciato la Kroes, sottolineando l’importanza di avere a disposizione più strumenti che collegano il reale al virtuale.

Il Commissario Ue ha anche evidenziato la necessità di trovare, nel campo delle risorse energetiche e dei cambiamenti climatici, soluzioni sempre più efficienti e sempre più green.

 

La Kroes non ha tralasciato di ricordare che l’aumento dell’età media significa che in futuro si avrà bisogno soprattutto di applicazioni nel campo medico.

Dalla teleassistenza, per permettere agli anziani di vivere più a lungo in modo indipendente e dignitoso, alle ‘pillole’ che, una volte ingerite, consentono di individuare, monitorare e curare elettronicamente le malattie.

Questo potrebbe significare che ci saranno cambiamenti fondamentali sul mercato mondiale dei chip, al momento dominato da player stranieri, specie asiatici. Ma il mercato va verso un consolidamento, caratterizzato da un piccolo numero di attori.

“Alla luce di questo contesto industriale – ha ribadito la Kroes – considerate queste nuove opportunità e la posizione economica dell’Europa, dove attualmente non ci sono Paesi membri così forti da poter competere nell’intera catena di valore, la domanda da porci deve essere: volete che uno di questi player sia europeo?”.

E ancora, ha rilanciato la Kroes ai presenti: “Non è arrivato il momento di mettere insieme le nostre eccellenze in R&D, molto di più rispetto a quanto abbiamo fatto finora?”.

 

L’Europa ha diverse potenzialità da sfruttare: cluster vivaci e creativi che coprono tutta la catena di valore elettronica, professori universitari e istituti di ricerca, oltre a una forza lavoro altamente qualificata che cerca lavori altamente qualificati. Ma anche una serie di mercati che hanno bisogno di innovazioni elettroniche, dal mercato sanitario a quello automobilistico, all’industria del broadcasting.

“Tuttavia – ha ammesso la Kroes – siamo ancora lontani dall’essere una potenza europea“. Ci troviamo infatti davanti a un contesto frammentato, caratterizzato da politiche nazionali essenzialmente mirate a tutelare gli interessi locali.  

 

All’interno di questo settore, poi, la presenza di modelli di business differenti impedisce la cooperazione. Situazione aggravata pure dalla mancanza di ingegneri specializzati che permettano di eccellere in questo campo.

La Kroes ancora una volta è tornata a ribadire l’importanza che l’Europa agisca insieme, congiuntamente, per poter raccogliere le sfide future poste da un mercato globalizzato.

“Per poter emergere, bisogna lavorare e agire insieme a livello europeo“, ha evidenziato il Commissario Ue per la Digital Agenda.

Tra i modelli di successo già sperimentati e in grado di stimolare la collaborazione vi sono le iniziative tecnologiche per aggregare i fondi pubblici in R&D.

 

La Kroes ha anche ricordato i fondi Ue: quasi 1,8 miliardi di euro stanziati nell’ambito del Programma Horizon 2020 a favore della micro e nanoelettronica o della fotonica. Ma ci son anche altri fondi come quelli strutturali o della EIB, oltre a fornire un sostegno politico, favorendo la giusta competizione e applicando le norme sugli aiuti di Stato.

 

“Ma la Commissione Ue non può fare tutto questo da sola”, ha concluso la Kroes, ha bisogno del coinvolgimento e del sostegno di tutti i Paesi membri.

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