VINTI
Sono accuse pesanti quelle rivolte dall’Information Commissioner Office for data protection, l’Autorità britannica per la tutela dei dati, a Google e alle sue rinomate Street view cars che ormai hanno coperto quasi il 100% del territorio della Gran Bretagna.
Secondo quanto riportato dai media ieri e in special modo dal Daily Mail, tale tecnologia, grazie alla quale possiamo sfruttare le immagini di Google Maps e Google Earth, è riuscita ‘intenzionalmente’ a sottrarre dati personali a milioni di ignari cittadini tramite le reti wireless colpevolmente lasciate aperte e non adeguatamente protette.
Da queste reti, le macchine che hanno girato il Regno Unito in lungo e in largo, hanno scaricato dati privati contenuti in messaggi di posta elettronica, sms, foto, documenti di varia natura e molto altro che normalmente si carica sul web ogni giorno.
Non è la prima volta che Google arriva alle prime pagine della cronaca per casi simili, già due anni fa il gigante americano aveva ammesso di aver ‘inavvertitamente’ rubato dati personali agli utenti britannici. Diversi siti web e blogs, negli ultimi mesi, hanno denunciato il fatto alle autorità competenti chiedendo di aprire gli occhi e di intervenire.
Ora l’ICO sembra intenzionata a muoversi, ma il Daily Mail stesso ha accusato l’Autorità di eccessiva lentezza e di scarsa incisività rispetto a quanto fatto in situazioni simili dagli omologhi francesi, tedeschi e cechi.
Nel suo articolo il quotidiano inglese rincara la dose, evidenziando lo stretto e sconveniente legame che nel tempo si è venuto a creare tra i ministri del Governo britannico e i vertici di Google. Sta di fatto, però, che la rete WiFi di un cittadino britannico su quattro non risulta protetta.