La trasformazione digitale ha investito in pieno anche il settore televisivo, globale ed italiano, con un inevitabile spostamento dalla fruizione tradizionale del piccolo schermo a quella online, via internet. La broadband tv, la televisione via internet, cresce senza sosta e nel nostro Paese raddoppierà la quota di mercato, raggiungendo il 34% delle famiglie entro il 2020.
Secondo i dati diffusi dall’Area Studi Mediobanca, in Europa Occidentale il giro d’affari del mercato televisivo nel suo complesso è pari a 98,7 miliardi di euro nel 2017, +0,5% sul 2016, e le televisioni a pagamento o pay tv hanno raggiunto i 46,3 miliardi nel 2017, +2,7% su base annua.
Nel nostro Paese, la broadband tv diventerà la seconda piattaforma televisiva più vista dal pubblico, passando dal 16% del 2018 al 34% del 2020, secondo stime ITMedia Consulting ed EY, la prima addirittura nel segmento pay tv, con il 61% delle famiglie italiane e ricavi al 26% del totale.
La conseguenza principale dell’avanzata della broadband tv, è evidenziato nel commento allo studio, è che i tre maggiori operatori del settore scenderanno al di sotto del 90% dei ricavi totali televisivi nazionali.
Nel 2018, sempre su dati EY e ITMedia Consulting, gli abbonamenti alle piattaforme a pagamento di Video on Demand (VoD) hanno raggiunto i 5,2 milioni (+126% sul 2017). Per piattaforme a pagamento non ci sono solamente i cosiddetti Over The Top (OTT) come Netflix e Amazon, ma anche TIMVision, NowTV di Sky, Infinity di Mediaset e Eurosport di Discovery.
Nello specifico, vale la pena ricordare che Prime Video è incluso in ogni abbonamento Amazon Prime e Timvision è incluso nei nuovi abbonamenti residenziali di Tim (Dazn è arrivato sul mercato successivamente alle rilevazioni)
Sul fronte degli utenti, le piattaforme a pagamento di Video on Demand (VoD) raggiungono gli 8,3 milioni nel giugno 2018 (4,3 milioni nel giugno 2017), mentre gli utenti free VoD (come YouTube, RaiPlay e Mediaset Play) sono cresciuti da 17,6 milioni a 20,9 milioni (+18,8% sul 2017). Considerando che utenti free e pay possono in parte coincidere, nel giugno 2018 si segnala che complessivamente 23,8 milioni di italiani sono utenti VoD (68% degli utenti internet totali).
In Europa, per aver un quadro complessivo più corposo, secondo dati Dataxis, sono 185 milioni gli utenti di piattaforme tv a pagamento. Il 38% del pubblico accede ai servizi via cavo, il 31% via satellite, il 28% via IPTV (la televisione via internet accessibile solo con set-top-box, in modalità diversa dalla più aperta web tv che è accessibile da più canali come smart tv, smartphone o classici pc), il 3% via OTT e un altro 3% via digitale terrestre (DTT).
Nel mondo, infine, il mercato dei servizi di Video on Demand (SVoD) raggiungerà secondo Statista un volume di ricavi di 5 miliardi di dollari entro la fine del 2019. In termini di penetrazione, al primo posto c’è la Svezia con il 38,6%, seguita dagli USA al 38%, quindi la Slovenia al 33,4%, la Norvegia con il 30%, l’Irlanda con il 28,2%, il Regno Unito con il 26%, la Cina con il 25,2%, la Germania con il 24%, la Russia con il 16% e più indietro l’Italia con il 13,4%.