Italia
Un parterre d’eccezione ha presenziato sabato all’inaugurazione del Vodafone Village, il nuovo quartier generale di Vodafone Italia che ospiterà i circa 3000 dipendenti di Milano.
Il nuovo complesso eco-tecnologico di 67.000 metri quadri, tra i più moderni esempi di tecnologia e sostenibilità applicata ai luoghi di lavoro, è stato infatti inaugurato dal premier Mario Monti, che ha plaudito al progetto del Vodafone Village: un “salto in avanti, meditato e vitale”, “…un’iniziativa italiana, europea, mondiale: simbolo della nuova economia”
Dopo aver rivolto il suo pensiero all’Europa, in questo momento considerata come debole e in difficoltà, Monti ha fatto riferimento al trattato di Lisbona “che si fonda sul principio di un’economia sociale di mercato altamente competitiva“, e ha affermato: “Vodafone incarna proprio questi elementi: sono leader di mercato ma guardano all’aspetto sociale del lavoro. Per questo devono essere d’esempio alle altre imprese e al Paese intero”.
Con l’inaugurazione del Vodafone Village, il gruppo ha celebrato i 20 anni di attività nel Paese e ha voluto farlo in grande stile: il ‘borgo’ eco-tecnologico – composto da tre edifici, rispettivamente di 14, 12 e 10 piani – che riunirà in un’unica sede i dipendenti milanesi che prima operavano in ben 15 edifici diversi, è costato un investimento di oltre 300 milioni di euro e rappresenta ad oggi il principale investimento di real estate del Gruppo Vodafone.
Un progetto attento alle donne lavoratrici – con un asilo per 66 bambini – e anche all’ambiente, visto che l’edificio sarà dotato di una serie di tecnologie – sistemi geotermici, un impianto di raffredamento e riscaldamento che non utilizza termoconvettori e un giardino fotovoltaico di 1.000 metri quadrati – capaci di abbattere del 50% le emissioni di CO2 e di renderlo autonomo da un punto di vista energetico.
Il 90% dell’edificio, per un totale di 27.000 mq, è composto di superfici vetrate, in maniera tale da ottimizzare l’ingresso del calore e della luce attraverso un sistema di interazione con le radiazioni solari e di limitare i fabbisogni di energia per riscaldare e raffreddare gli ambienti, consentendo di illuminare gli uffici con la piena luce naturale.
Gli spazi di lavoro, connessi e condivisi, “rispecchiano il modo di lavorare moderno, interattivo e flessibile, reso possibile dalle nuove tecnologie. Tutti i dipendenti sono dotati di smartphone che, grazie al sistema Vodafone Rete Unica Corporate, diventa un telefono fisso ma anche un borsellino elettronico e permette di effettuare tutti gli acquisti all’interno del Village (ristorante, area break…) in modalità contactless”, spiega la società.
Luogo chiave il Learning Center, un polo di formazione ed aggiornamento al centro di un sistema che eroga 1 milione di ore l’anno per gli oltre 7000 dipendenti e partner.
“Vodafone Village – ha dichiarato dal canto suo l’ad di Vodafone Italia Paolo Bertoluzzo – è un investimento per il futuro. Per un gruppo come Vodafone si è trattato di un investimento importante, essendo un’azienda che investe ogni anno un miliardo di euro in Italia. Il nuovo quartier generale – ha aggiunto – nasce dalla riqualificazione di un’area industriale dismessa e diventa un segnale tangibile di fiducia nel futuro, a testimoniare l’impegno a lungo termine di Vodafone in Italia, il suo contributo alla crescita del Paese”.
Per il Vodafone Village, ha aggiunto, “Abbiamo utilizzato il massimo della tecnologia di oggi e quella di domani, a partire dall’infrastruttura di telecomunicazioni di quarta generazione”.
Un investimento, ha aggiunto quindi, che punta a valorizzare le persone che lavorano per Vodafone – 8 mila in Italia – e che “costituiscono il nostro più grande patrimonio”, ha concluso Bertoluzzo.
Dall’amministratore delegato di Vodafone Group, Vittorio Colao, è arrivato invece un indiretto plauso al premier: secondo Colao “Se non ci fosse stata l’Europa e l’Autorità per la concorrenza europea, non sarebbe stato possibile essere leader davanti all’ ex monopolista”.
Vodafone Group, secondo operatore tlc del Paese, nonché il quinto a livello mondiale, ha investito in Italia 20 miliardi di euro, dei quali “5 sono finiti nelle casse dello Stato e 15 in tecnologia”, ha ricordato Colao.
“Tutto questo non sarebbe stato possibile senza una persona che avesse creduto fortemente nella concorrenza”, ha aggiunto.
“L’Italia è il secondo paese più importante per capacità di innovazione e di nuove idee”, ha affermato ancora Colao, sottolineando che “…al di là dei risultati economici e finanziari, qui c’è una grande leadership tecnica e di persone”.
Questa nuova realtà, ha concluso Colao, rappresenta “un contributo a Milano di ottimismo e di visione del lavoro” e ha dunque ringraziato il presidente del Consiglio “a nome del gruppo e dei colleghi per aver voluto condividere momenti di pragmatico ottimismo”.
Parlando più in generale della situazione italiana, il premier ha quindi sottolineato che il Governo si concentrerà ora sulla ‘Fase 2’, quella della crescita: “un percorso lungo e faticoso” del quale “presto potremo vedere alcuni effetti ma non sono cose che purtroppo possono essere misurate su mese e trimestre. La crescita è un fenomeno che richiede molto molto tempo, non voglio dare illusioni, nè togliere speranze”.
Monti ha precisato, quindi, l’esecutivo tecnico ha lavorato sulla crescita “anche mettendo in sicurezza il Paese attraverso provvedimenti fiscali duri, e proseguiamo con importanti dismissioni del patrimonio pubblico. Ci siamo spostati dall’orlo del precipizio ma il cratere si è mosso e ci insegue per via della crisi”.