PHISHING: crescono nel Regno Unito i ‘fondamentalisti’ dei dati personali

di Flavio Fabbri |

VINTI

Col passare degli anni aumenta il numero di coloro che non si fida del modo in cui i propri dati personali vengono trattati dalle aziende che offrono servizi in rete. Sono talmente tanti e diversi i device di accesso al web che non sempre gli utenti riescono a trovare il modo giusto di difendere la privacy, quando ci sia attenzione a questo problema.

 

Nel Regno Unito, come in molti altri Paesi europei, Italia compresa, si sta assistendo ad una polarizzazione dei comportamenti degli utenti di device digitali nei confronti della privacy. Secondo il Rapporto condotto dalla Future Foundation e pubblicato dalla Direct Marketing Association (DMA), il 31% degli inglesi si considera un fondamentalista nella tutela dei dati personali.

 

Una percentuale in crescita rispetto al 24% del 1997. In quindici anni i ‘fondamentalisti’ della privacy sono aumentati considerevolmente, come sono cresciuti anche gli ‘incoscienti‘, cioè coloro che non considerano rilevante difendere i propri dati personali nel mondo delle comunicazioni elettroniche (dal 14% al 16%). Al centro si erode non poco il folto gruppo di quelli che, invece, si considerano più ‘pragmatici‘ e scambiano volentieri i propri dati per benefici economici di vario tipo, scesi dal 60% al 53%.

 

Tra i fondamentalisti della privacy troviamo soprattutto persone adulte e poco inclini verso la tecnologia in generale, tra i 55 ed i 64 anni (oltre il 40%), mentre solo il 15% è composto da giovani fino a 24 anni. Di questi, inoltre, solo il 25% utilizza frequentemente i social media ed altri device di comunicazione, contro un 40% che non sa nemmeno cosa siano. L’80% dei fondamentalisti non ha mai dato informazioni personali a nessuna organizzazione e azienda che opera in rete.

 

Per un buon 50% di coloro che si definiscono pragmatici, la condivisione volontaria di dati personali e la limitazione al controllo della privacy sono possibili solo se c’è fiducia nel brand. Il restante si divide tra il confidare nel passaparola di amici ed esperti e la popolarità di un’impresa (meno del 20%). Tra i pragmatici, infine, troviamo in maggioranza donne (53%) e giovani sotto i 25 anni (60%).

 

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