TI Media e Mediaset bene a Piazza Affari. Titoli in volo su passaggio di Michele Santoro a La7 e interessamento Al-Jazeera

di Raffaella Natale |

Fermento sul mercato italiano dei media, dopo voci su possibili partnership con la Tv araba o la tedesca RTL.

Italia


Al-Jazeera

Michele Santoro fa correre il titolo di Telecom Italia Media a Piazza Affari, all’indomani dell’ufficializzazione del passaggio del giornalista a La7. In tarda mattinata si registrava un rialzo del 5,83% a 0,17 euro. Oggi l’emittente televisiva del gruppo, controllato da Telecom Italia, presenta i palinsesti dell’autunno.

 

Un report di Banca Akros giudica molto positivamente la notizia, sottolineando che il titolo a giugno è stato fortemente influenzato dalle trattative con Santoro, evidenziando una crescita sulla scia delle voci sull’arrivo del giornalista alla Tv di Telecom e successivamente un calo sulle indiscrezioni circa l’interruzione delle discussioni.

 

L’emittente è stata recentemente messa in vendita e continuano a circolare le speculazioni sulle società potenzialmente interessate a rilevarla (Leggi Articolo Key4biz).

In lizza la tv del Qatar, Al-Jazeera, vicina a Tarak ben Ammar (l’uomo d’affari franco-tunisino che gode di ottime relazioni nel mondo televisivo italiano ed è anche presente nel Cda di Telecom Italia), e l’americana Discovery Channel, controllata da Liberty Media di John Malone.

 

La notizia dell’arrivo di Santoro era stata anticipata ieri sera su Twitter dal direttore del Tg de La7 Enrico Mentana: “Poco fa Michele Santoro ha firmato con La7. La prossima stagione quindi Servizio Pubblico andrà in onda sulla nostra rete”.

Michele Santoro, che porterà con sé tutto il progetto del programma Servizio pubblico (250 mila euro il costo di ciascuna puntata) andato in onda quest’anno su un circuito di tv locali, coordinate del gruppo Mediapason (TeleLombardia e Antenna3) di Sandro Parenzo, e su Sky (News Corp).

 

L’arrivo nella scuderia di Santoro, che va ad affiancarsi allo stesso Mentana, Gad Lerner, Corrado Formigli, Lilli Gruber, Serena Dandini, Sabina Guzzanti e Maurizio Crozza, completa l’offerta editoriale alla quale sta lavorando il direttore di rete Paolo Ruffini.

 

TI Media avrebbe fatto al giornalista un’offerta che non si può rifiutare e, nonostante le difficoltà economiche, avrebbe messo sul piatto una cifra notevole, strappando un accordo verbale al giornalista.

Anche se, scrive qualcuno, con Santoro non è mai detta l’ultima parola, visto anche che la firma non ci sarebbe ancora e i contatti con Sky non sarebbero stati interrotti. Si commenta anche che il giornalista spererebbe anche di tornare alla Rai, puntando sul cambio dei vertici di Viale Mazzini.

 

Santoro fornirebbe un programma prodotto dalla sua Zerostudios, che si alternerebbe il giovedì sera con ‘Piazzapulita’ di Corrado Formigli.

 

Bene a Piazza Affari anche Mediaset dopo il balzo del 5,56% di ieri, nonostante le stime in calo sulla raccolta pubblicitaria diffuse da Upa. La società continua il buon momento iniziato lo scorso 13 giugno, in 20 giorni ha guadagnato oltre il 26% e sta testando quota 1,5 euro.

Il titolo risente positivamente dei rumors su possibili partnership per la pay-Tv Mediaset Premium, sebbene il gruppo abbia fatto sapere che al momento non c’è nulla di concreto (Leggi Articolo Key4biz). Fra i possibili pretendenti ci sarebbero la Tv del Qatar Al-Jazeera e la tedesca RTL del gruppo Bertelsmann.

Secondo gli analisti, si tratterebbe di una buona notizia sul fronte del contenimento dei costi per i contenuti anche se l’impatto sulla società resterebbe comunque limitato.

 

Mediobanca ricorda oggi in una nota di avere ipotizzato già a maggio uno scenario di alleanza nella tv a pagamento e “vede positivamente l’aggiornamento sull’interesse internazionale” per le attività in questo settore (Leggi Articolo Key4biz).

Una joint-venture nella pay-tv potrebbe aiutare il gruppo a contenere i costi dei contenuti in un momento di difficoltà per il settore a causa della debolezza del mercato pubblicitario e dei consumi, sottolinea il broker.

In una nota intitolata “la differenza tra notizie e speculazioni“, Citigroup sostiene però che questa prospettiva è “molto improbabile” e distingue tra quello che può essere un reale interesse e generici contatti.

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