Digitale terrestre: class action delle Tv Locali

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COMUNICATO STAMPA


Il Comitato Radio Tv Locali annuncia, nel comunicato stampa qui di seguito, che sta predisponendo una Class Action per richiedere un risarcimento miliardario allo Stato in relazione alla modalità in cui ha condotto il passaggio al digitale terrestre. Lo switch-off digitale, afferma il Comitato Radio Tv Locali, sta portando alla chiusura di decine di emittenti televisive rimaste senza frequenza ed alla perdita di migliaia di posti di lavoro nel settore.

 

“· Ci hanno venduto all’asta alle società di telecomunicazioni delle frequenze da noi legittimamente occupate incassando oltre 3 miliardi di Euro, lasciando molte tv locali senza un adeguato canale di trasmissione.

· Hanno inventato un assurdo sistema per la numerazione del telecomando digitale per favorire i soliti noti ed i loro clienti, relegando quasi tutte le TV Locali agli ultimi posti del telecomando, per mettere prima di loro programmi nazionali anche di sole televendite e giochi d’azzardo.

· Non hanno fornito sufficienti fondi per adeguare i nostri impianti ed i centralini d’antenna, con il risultato che solo determinate frequenze – guarda caso assegnate ai soliti noti – sono meglio ricevibili.

· Ci hanno tagliato i rimborsi sull’editoria, che utilizzavamo per migliorare quel pluralismo informativo che si vuole sopprimere.

· Non si vede ancora alcun cambiamento alla vecchia legge delle provvidenze (L.448/98 ), che favorisce soltanto poche emittenti e sulla quale grava da tempo il monito dell’Autorità per la Concorrenza.

· L’Autorità a Garanzia nelle Comunicazioni, è un organo eletto sostanzialmente da chi decide questa politica di decimare le Tv Locali e quindi, ovviamente, non ha mai dato retta alle nostre ragioni.

· Non possiamo nemmeno ricorrere ai TAR per tutelare i nostri diritti costituzionali in sede cautelare, perché hanno pure fatto una legge che ce lo impedisce e, nonostante i nostri appelli, la Giustizia Amministrativa ancora non l’ha sottoposta alla Corte Costituzionale.

 

Quindi , non possiamo far altro che subire e reclamare il ristoro dei danni con una Class Action attraverso la quale chiederemo che i soldi incassati dalle aste delle frequenze televisive, siano destinati ad un adeguato risarcimento ed allo sviluppo dell’emittenza locale.

A riguardo abbiamo predisposto una task force la cui e-mail per le emittenti che vogliono partecipare è: classaction@comitatoradiotv.org .”


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