Unione Europea
La crescita e l’occupazione sono essenziali per fare in modo che l’Europa esca dalla crisi e continui a competere anche nel 21esimo secolo.
Per conseguire questo obiettivo, la Commissione europea ha annunciato oggi l’ultimo gruppo di inviti a presentare proposte di ricerca nell’ambito del suo Settimo programma quadro (FP7). Complessivamente, 8,1 miliardi di euro serviranno a sostenere progetti e idee che daranno impulso alla competitività dell’Europa e affronteranno questioni quali la salute umana, la protezione dell’ambiente e il reperimento di nuove soluzioni alle crescenti sfide legate all’urbanizzazione e alla gestione dei rifiuti.
L’importo di 8,1 miliardi di euro dovrebbe mobilitare un importo addizionale pari a 6 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati nella ricerca, e si stima che nel breve termine accrescerà di 210.000 unità l’occupazione e genererà, in un periodo di quindici anni, 75 miliardi di euro addizionali in termini di crescita.
Della cifra stanziata, quasi 1,5 miliardi di euro sono destinati all’area tematica delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
I finanziamenti – che sono aperti a organizzazioni e imprese in tutti gli Stati membri e nei paesi partner – costituiscono la parte del leone rispetto al bilancio della ricerca Ue proposto per il 2013 pari a 10,8 miliardi di euro. L’annuncio arriva soltanto alcuni giorni dopo che i leader europei, con il Patto per la crescita e l’occupazione, hanno ribadito l’importanza della ricerca e dell’innovazione.
Máire Geoghegan-Quinn, commissario responsabile per la ricerca, l’innovazione e la scienza, ha affermato: “Il sapere è la moneta dell’economia globale. Se l’Europa vuole continuare a competere nel 21° secolo dobbiamo sostenere la ricerca e l’innovazione che genereranno crescita e posti di lavoro ora e in futuro. L’elevata concorrenza per i finanziamenti UE costituisce una garanzia del fatto che il denaro dei contribuenti venga consacrato ai progetti migliori che affrontano questioni di interesse per tutti noi.”
Gli inviti interessano sia l’innovazione che una serie di sfide sociali e costituiscono una passerella verso Horizon 2020, il nuovo programma di finanziamenti per la ricerca UE nel periodo 2014-2020. In totale 4,8 miliardi di euro sono consacrati a priorità tematiche nel campo della ricerca. L’innovazione industriale riceverà un sostegno tramite attività vicine al mercato quali pilotaggio, dimostrazioni, standardizzazione e trasferimento tecnologico. Un’attenzione particolare sarà consacrata alle piccole e medie imprese (PMI) con un pacchetto del valore di 1,2 miliardi di euro. Circa 2,7 miliardi di euro serviranno a consolidare il ruolo dell’Europa quale destinazione mondiale dei ricercatori, essenzialmente per il tramite di borse individuali a valere sul Consiglio europeo della ricerca (1,75 miliardi di euro) e sulle azioni Marie Skłodowska-Curie (963 milioni di euro) per la formazione alla ricerca e la mobilità dei ricercatori.
Per contribuire a dare maggiore diffusione alla ricerca d’eccellenza è in via di preparazione una nuova iniziativa “Cattedre dello Spazio europeo della ricerca“. Un primo invito per un valore di 12 milioni di euro selezionerà un totale di cinque Cattedre dello Spazio europeo della ricerca che saranno ospitate da università o altre istituzioni di ricerca ammissibili nelle regioni meno sviluppate in cinque diversi paesi dell’UE. Per ospitare una Cattedra dello Spazio europeo della ricerca le istituzioni devono dimostrare la loro capacità di promuovere l’eccellenza mettendo a disposizione le strutture necessarie e attenendosi ai principi dello Spazio europeo della ricerca, tra cui il reclutamento aperto.
La maggior parte degli inviti a presentare proposte (inviti a candidarsi ai finanziamenti) sarà pubblicata il 10 luglio, mentre alcuni inviti specifici saranno banditi in autunno.
Le priorità di ricerca tematica innovativa nell’invito FP7 comprendono: circa 155 milioni di euro per “Oceani del futuro”, a sostegno della crescita sostenibile nei settori marino e marittimo; circa 365 milioni di euro per tecnologie che trasformino le aree urbane in “Città intelligenti e comunità intelligenti“; e circa 147 milioni di euro per arginare la diffusione dei batteri farmaco-resistenti e quasi 100 milioni di euro destinati al reperimento di soluzioni innovative per la gestione delle acque dolci.
Il programma quadro FP7, avviato nel 2007, ha una dotazione complessiva di 55 miliardi di euro per la ricerca e l’innovazione. Finora esso ha supportato circa 19.000 progetti condotti da 79.000 partecipanti (università, organizzazioni di ricerca e imprese) di tutti gli Stati membri dell’UE, con un investimento UE complessivo pari finora a 25,3 miliardi di euro. Entro il 2013 si stima che FP7 avrà recato un sostegno diretto a circa 55.000 ricercatori individuali.
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