Dal 1° gennaio 2019 è entrata in vigore la Manovra economica del Governo Conte e con essa tutta una serie di misure dedicate alla sostenibilità ambientale ed una migliore efficienza energetica del sistema Paese. si va dalla riduzione dei rifiuti al biogas, dall’efficienza energetica degli edifici pubblici all’economia circolare, passando per le fonti energetiche rinnovabili.
Efficienza energetica
Per quanto riguarda il settore energetico, la Legge di Bilancio (145/2018) ha autorizzato lo stanziamento di circa 25 milioni di euro per il 2019 e di 80 milioni nel biennio 2020-2022, col fine di accelerare il programma di riqualificazione energetica degli immobili della Pubblica Amministrazione centrale.
Nel segmento biogas, invece, sono stati prorogati gli incentivi previsti per la generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili (non fotovoltaico), in questo caso da impianti di biogas fino a 300 Kw in ambiente agricolo (gli impianti sono alimentati da scarti agricoli e da scarti provenienti anche dall’allevamento del bestiame).
Dalla data di entrata in vigore della disposizione in esame, gli accordi sono rivisti alla luce delle linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, di cui al decreto del ministero dello Sviluppo economico del 10 settembre 2010.
Sostenibilità ambientale
Passando all’ambiente, invece, la manovra prevede l’introduzione di incentivi alle imprese per ridurre e riciclare i rifiuti, con particolare attenzione alla plastica.
A riguardo, si legge sul sito fasi.biz, è attivato un credito d’imposta nella misura del 36% delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di prodotti riciclati ottenuti da materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, nonché per l’acquisto di imballaggi biodegradabili e compostabili o derivati dalla raccolta differenziata della carta e dell’alluminio, nel limite di fruizione pari a 20 mila euro per ciascun beneficiario e, complessivamente, a 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.
Entro fine marzo un dm del Ministro dell’Ambiente, di concerto con il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell’Economia e delle finanze, definirà requisiti tecnici e certificazioni di prodotti e imballaggi oltre a fissare criteri e modalità di applicazione e fruizione del credito d’imposta.
In via sperimentale, fino al 31 dicembre 2019, le imprese sono invitate inoltre all’adozione di una serie di iniziative su base volontaria per la riduzione dei prodotti di plastica monouso.
Allo stesso tempo sono state annunciate attività di studio, ricerca, monitoraggio e verifica tecnica che saranno portate avanti da istituti di ricerca che potranno contare su un fondo iniziale di oltre 100 mila euro.
Autorizzata, infine, la spesa complessiva di 2,6 miliardi di euro, fino al 2021, per investimenti finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico.
Secondo la mappa nazionale del dissesto idrogeologico relativa al 2017 e fornita a lulgio 2018 dall’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, sono a rischio idrogeologico il 91% dei Comuni italiani (88% nel 2015), per un totale di oltre 3 milioni di nuclei familiari che risiedono in queste aree ad alta vulnerabilità.