Tech Trend 2019

AI e data center al centro dello sviluppo urbano nel secolo digitale

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L’ascesa delle megacity a livello mondiale e il modo in cui i data center e l’intelligenza artificiale governeranno la digitalizzazione dei nuovi processi di urbanizzazione.

Oltre all’innovazione tecnologica e alla crescita dei mercati finanziari, tra i processi principali che sostengono e sosterranno l’economia digitale globale c’è l’urbanizzazione. Oggi al mondo ci sono 33 megalopoli o megacity, con oltre 10 milioni di abitanti ognuna. Da Londra al Cairo, da Pechino a San Paolo, entro il 2030 gli esperti si attendono altre 8 megacity, per un totale di circa 41 megalopoli, di cui 12 in Cina e altre 6 in India. Articolo tratto dall’eBook gratuito di key4biz ’Tech Trend 2019‘.

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Da un lato questi enormi centri urbani eserciteranno un grande potere attrattivo sulle popolazioni di interi Stati, perché offriranno la possibilità di lavorare, di trovare alloggi a buon prezzo e accedere al mercato di beni e servizi avanzati. Dall’altro, però, la crescita rapida delle metropoli, detta anche “sprawl”, è stata anche confusa, mal gestita e frammentata, con servizi pessimi o proprio inesistenti, con una scarsa qualità della vita e spesso la mancanza di luce, fognature ed acqua in alcuni dei quartieri più periferici.

Secondo i teorici dell’innovazione tecnologica urbana, ha spiegato Neil Cresswell in un articolo pubblicato su Data-economy.com, saranno proprio le nuove infrastrutture IT (Information Technology) a cambiare il volto di queste megalopoli cresciute in maniera esagerata. I flussi crescenti di dati (big data) e i data center che li devono raccogliere, elaborare e gestire attraverso le tecnologie software, potrebbero rappresentare una vera e propria svolta per la realizzazione dei progetti smart city di cui tanto si parla.

Grazie ai dati le città di ogni dimensione potranno ricavare informazioni molto utili allo sviluppo di servizi più efficienti, inclusivi e sicuri. Le reti che interconnettono tutto il territorio cittadino e le diverse infrastrutture verticali (tra cui quelle per le risorse idriche, l’elettricità ed il gas) consentiranno una gestione ed un monitoraggio dei flussi, dei consumi e dell’approvvigionamento, continue ed in tempo reale.

Lo stesso traffico urbano, ormai al collasso, fonte di un inquinamento devastante per la salute umana e l’ambiente circostante la città, potrebbe registrare drastiche riduzioni, notevoli e rapidi miglioramenti dei flussi e dei tempi di percorrenza, grazie all’introduzione di nuove tecnologie, tra cui l’Internet delle cose, le piattaforme per i big data e soprattutto l’intelligenza artificiale.

Quest’ultima, unitamente all’uso di piattaforme di machine learning, potrebbe offrire ad amministratori e ingegneri informatici un valido strumento di autogoverno delle reti, con l’obiettivo di sviluppare una specie di autocoscienza del tutto a partire da ogni singolo sensore.

Per far funzionare tutto questo, comunque, serve una maggiore interconnessione delle infrastrutture stesse e delle macchine preposte alla raccolta dei dati. C’è chi addirittura va oltre, integrando in questa rete anche persone, oggetti, dati, contenuti, cloud e reti, ipotizzando la futura Internet of Everythings (IoE).

La capacità però di gestire questa gigantesca mole di dati, che scaturisce in ogni momento dalla fitta rete di sensori che coprono tutta la megacity, non risiede in un singolo dipartimento pubblico o semplice azienda. Le organizzazioni pubbliche e private devono quasi necessariamente affidarsi a terzi, a fornitori di tecnologie per i data center.

I data center saranno sempre più il cuore pulsante dell’urbanizzazione digitalizzata ed intelligente. Grazie ad essi Governi e amministrazioni locali potranno prendere decisioni complesse in maniera più semplice, sicura e trasparente nel governo delle megalopoli.

Chi non si adegua a questo nuovo paradigma tecnologico e culturale rischia grosso nel nascente ecosistema digitale mondiale. Cybercrime, cyber terrorismo, cyber spionaggio, i cambiamenti climatici e i fenomeni atmosferici violenti da essi innescati, sono solo alcune delle minacce più grandi che i Governi metropolitani dovranno affrontare nei prossimi anni.

Le infrastrutture critiche dovranno reggere agli attacchi, in caso contrario i danni alle persone, le cose, le reti e le risorse economiche potrebbero essere davvero ingenti.

Un modo per affrontarle tutte queste minacce, ottimizzando e riducendo le perdite quasi a zero, è credere, sviluppare e realizzare una diffusa e resiliente rete di comunicazione digitale che possa contare su un elevato potenziale di connettività in ogni sua parte.

Il resto lo faranno le tecnologie software dedicate ai big data, il cloud/edge computing e la cybersecurity.

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